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Don Vito Piccinonna ordinato Vescovo di Rieti. «La Chiesa deve essere pellegrina»

«Sono un pellegrino, sentitemi uno di famiglia», ha detto in occasione dell'ordinazione. «Il mio compito è l'ascolto per chi resta indietro»

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«Sono appena nato Vescovo qui a Rieti, sono un pellegrino, sentitemi come uno di famiglia»: sono le parole di monsignor Vito Piccinonna nel corso di una lunga ordinazione episcopale che si è tenuta a Rieti nella Cattedrale Santa Maria. Così il nuovo presule ha salutato la nuova famiglia e quella di origine, nella sua Puglia, presente con una numerosa delegazione che lo ha accompagnato da Bitonto e Bari: semplici cittadini, familiari, amministratori, tra cui il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, e il vicesindaco di Modugno, Giuseppe Montebruno. E per la Diocesi, l’Arcivescovo Metropolita di Bari-Bitonto,  Giuseppe Satriano. Una testimonianza di grande amore e rispetto, che fa ben sperare per la comunità di Rieti.

Obiettivo: creare anche nel reatino una famiglia allargata «che nessuno escluda»,  tanto che monsignor Vito Piccinonna ha rivolto i suoi saluti anche all’Imam dalla Moschea della Pace di Rieti. La scelta di Papa Francesco è caduta su di lui per le sue azioni umane e pastorali. Una scelta ragionata perché  dalle sue parole, rispettose dei cerimoniali ma insieme radicate nella realtà, è uscito il ritratto di un giovane vescovo (il più giovane d’Italia) ben consapevole della necessità di penetrare nel territorio, contro l’idea e la pratica di un cristianesimo borghese.

La Chiesa per Piccinonna, che ha operato a strettissimo contatto con la realtà della sua terra di origine, deve saper uscire, essere pellegrina, un corpo vivo ed operante nella vita,  una madre inclusiva (come Maria), assumere la dimensione domestica di una famiglia, operando in sinergia anche con i laici. Famiglia allargata, dunque, che si dovrà reggere su tre principi fondamentali ispiratori del suo mandato: inclusione, apertura verso l’esterno, amicizia, valori trainanti necessari per riprendere un cammino di crescita. L’importanza della parola “ascolto”, ma anche del termine “amicizia”, è stata sottolineata in particolare nel corso del saluto conferito dal sindaco, Daniele Sinibaldi, nella sala consiliare di Rieti, prima dell’Ordinazione.

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Poche parole ma esaustive: «Ascolto è una parola che racchiude un significato di necessità e incarna il mio compito. Ascolto delle realtà di tutti, della città e delle parrocchie e di qualunque cittadino, dai più piccoli agli anziani. Preferibilmente, “ascolto” di chi resta indietro, perché Dio è di parte. Ascolto ed amicizia sono i due valori fondamentali per Vito Piccinonna: tutti devono essere coinvolti nella vita della città. Il buon Dio ci dice di camminare e arrivare insieme, con amicizia».

Anche se l’ascolto deve prediligere i più bisognosi, un pensiero è rivolto ai giovani affinché possano recuperare fiducia nei confronti della vita e della politica. Una politica che dovrà  riacquistare un ruolo, con la P maiuscola. Assistente diocesano ed ecclesiastico nazionale per il settore giovani dell’Azione Cattolica, ma anche formatore in veste di padre spirituale del Seminario Arcivescovile di Bari-Bitonto e insegnante di religione nella scuola pubblica, Piccinonna si è occupato a lungo di giovani.

Di situazione delicata e della necessità di programmare un grande lavoro insieme, in un periodo nel quale la crescita del territorio e della città appare difficile, pur in presenza di opportunità di rilancio come quella degli ottocento anni dalla prima rappresentazione del presepe di Greccio, ha parlato il sindaco Daniele Sinibaldi. «La prima uscita del Vescovo sui luoghi terremotati è senz’altro un segnale importante – ha detto – ma anche noi abbiamo risentito notevolmente della tragedia nel post–sisma».  

Un pensiero di Monsignor Vito Piccinonna è andato alle aziende in crisi, ai disoccupati che non riescono a reinserirsi, generando sacche di nuova povertà. E la lotta alla povertà lo ha impegnato anche nel barese, in veste di direttore dell’Ufficio Caritas della Curia Diocesana di Bari-Bitonto. Momento importante l’accensione di una lampada come buon auspicio per favorire le giovani vocazioni, ricordando il ruolo della sua famiglia. Alla sua famiglia il merito di avergli trasmesso grande amore per la vita e in particolare a nonna Angela per avergli fatto conoscere da bambino il volto di Dio. 

Insieme a numerosi vescovi e cardinali provenienti da varie zone d’Italia e dell’estero anche monsignor Domenico Battaglia, Arcivescovo metropolita di Napoli, e sua Eccellenza Domenico Pompili, Vescovo uscente, ordinato a Verona, oltre a rappresentanti delle istituzioni e della politica. Un pensiero è andato a San Francesco: ricordando la visita effettuata nei Santuari francescani della Valle Santa, Piccinonna ha ricordato la necessità di recuperare il pensiero del Santo: «La Chiesa non può non avere un volto di compassione – ha precisato – ma anche di passione».

«Pregate perché possa perdere la testa per Gesù e non debba risparmiarmi mai – ha concluso –. Pregate perché possa dare significato alla esperienza di Gesù qui nella città di Rieti».

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Maria Grazia Di Mario
Maria Grazia Di Mariohttps://www.thefilmseeker.it
Laureata in Lettere e Filosofia all’Università La Sapienza di Roma, è giornalista professionista, poetessa, saggista, editrice, operatrice culturale. Tra i giornali e le emittenti con cui ha lavorato: Il Messaggero, Avvenire, Paese Sera, L'Umanità, Radiocorriere Tv, Canale 5, l'Avanti, La voce di New York, Cinecorriere. Attualmente dirige la Biblioteca Casa Museo Angelo Di Mario, per la quale organizza numerosi eventi non profit, e tre testate giornalistiche da lei fondate: Sabina, www.sabinamagazine.it, www.thefilmseeker.it. Ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio nazionale Anco Marzio con il libro di poesie “Cabricia il serpente”; è stata finalista del IX Premio Carver per la saggistica con il libro “Alberto Moravia il profeta indifferente”, per il quale ha vinto il 2° premio Nabokov; ha vinto il 2° Premio ArgenPic con il romanzo “La donna senza testa”; ha vinto il 1° premio mondiale Golden Aster Book con “La donna senza testa”.
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