Nuove forme di solidarietà, condivisione di valori e opportunità concrete per una società più sostenibile e inclusiva. Questi e altri sono stati gli obiettivi posti da esperti e rappresentanti del settore durante gli Stati generali del sociale, convocati nella Città dell’altra economia a Roma. Un evento organizzato da Epli (Ente Pro Loco italiane), da poco Rete associativa di Terzo Settore iscritta al Runts, il Registro unico del Terzo Settore, a cui ha partecipato anche l’Associazione generale delle cooperative italiane (Agci), che rappresenta e tutela cooperative di diversi settori, tra cui quelle appartenenti al sociale.
Diversi sono stati gli interventi dei rappresentanti dell’Associazione. Ripercorrendo i temi da loro trattati è possibile fare il punto della situazione del settore dal punto di vista degli operatori della cooperazione nel sociale.
Ha detto Gabriele Nardini, presidente di Agci Umbria: «Sono davvero onorato che Agci Umbria abbia avuto la possibilità di contribuire alla buona riuscita di un evento di tale rilevanza, che ha coinvolto le più importanti realtà che si occupano di sociale in Italia. Ringrazio di cuore il presidente Epli, Pasquale Ciurleo, e il caro Luca Zarfati, che hanno saputo attrarre e mettere in relazione tutti i rappresentanti di un mondo che sta diventando sempre più essenziale, man mano che si affermano modelli economici e sociali sempre più innovativi, inclusivi e votati alla sostenibilità».
«Agci Umbria – ha continuato Nardini – continuerà a garantire il proprio impegno affinché sia un punto di partenza, una base sulla quale costruire le relazioni e le proposte per un futuro prospero e giusto. Gli Stati generali del sociale hanno messo in evidenza l’urgenza di aprire un dialogo tra enti che curano tematiche diverse, ma che sono interconnesse da uno stesso spirito mirato al Sociale e dalla necessità di creare opportunità di rete. Ecco perché gli Stati generali del sociale dovranno trasformarsi in Stati permanenti del sociale attraverso un dialogo costante tra tutti gli enti coinvolti e, in questo senso, Agci Umbria è pronta a svolgere la propria parte».
Marco Olivieri, presidente di Agci Lazio, dopo aver ringraziato Epli e il suo presidente nazionale, Pasquale Ciurleo, e Luca Zarfati (settore sociale) per aver convintamente voluto gli Stati generali del sociale come momento di riflessione operativa su importanti tematiche riguardanti il mondo del sociale, ha posto il risalto la visione sociale del cooperativismo.
«L’Agci – ha detto -, nel solco tracciato da Eugenio De Crescenzo, che aderì sin dall’inizio all’idea lanciata da Epli, crede fortemente che lo sviluppo equo e sostenibile deve essere il modello di sviluppo in primis del nostro Paese e poi anche a livello globale. Il mondo della cooperazione non può che essere in linea con questa visione di sviluppo in cui al centro vi è la persona e non la finanza o l’economia. La nostra Associazione sarà in linea con Epli per difendere questa irrinunciabile mission, con tutte le azioni concrete che potrà mettere in campo».
Alessio Ciaccasassi, responsabile del settore agroalimentare Agci, ha affermato: «Il mondo del sociale merita più attenzione: siamo per prima cosa esseri umani, persone, e dietro ognuno di noi c’è la propria storia. Si parla molto d’inclusione, ma la verità è che bisogna considerare le persone, qualsiasi sia la propria abilità, allo stesso modo: basta progetti ad hoc: non c’è cosa peggiore di creare uno spazio, un ruolo apposito per una persona con diversa abilità. Chi ha la propria abilità non vuole stare in un posto di lavoro dove sa di non essere utile, ma sa che è lì solo per una legge apposita o per un qualsiasi progetto finalizzato: vuole contribuire con tutto sé stesso compartecipando alla realizzazione dell’utile aziendale, sentendosi parte integrante della società».
«Cercheremo di portare con Agci il nostro contributo – ha concluso Ciaccasassi – anche nel mondo agricolo, che ancora è lontano da questi obiettivi. L’agricoltura sociale rappresenta un’innovativa forma di agricoltura che va oltre la semplice produzione di cibo. Questo approccio, sempre più diffuso, coniuga l’agricoltura con obiettivi sociali, promuovendo l’inclusione, l’empowerment e il benessere delle persone».