Parole forti, parole sentite, parole che penetrano le coscienze. Non è normale che le coscienze si possano abituale ai mille soprusi quotidiani che crescono nel silenzio e nell’indifferenza, non è normale che la ragione divenga assuefatta al pensiero che l’esercizio della forza e della sopraffazione sia connaturato nelle persone. Perché non è normale che la violenza di genere sia “normale”. Quelle parole forti sono risuonate nella Sala Biblioteca del Palazzo Alvaro di Reggio Calabria.
A scandirle con dignità sono state coloro che quei soprusi li hanno subiti, che con le loro testimonianze hanno costituito l’asse portante di “Non è normale che sia normale”. È stato questo l’evento, promosso dalle associazioni BeCal, RoadTo50percent.it e Rete Sociale, che attraverso una diretta streaming sui canali sociali delle organizzazioni promotrici (con presenze limitate in sala causa covid) ha steso un filo diretto tra la Calabria e Bruxelles, permettendo di parlare delle politiche di genere dell’Europa e di metterle a confronto con le realtà cittadine.
A parlarne, insieme alle testimoni dirette e ad esperti dei centri antiviolenza e con la moderazione di Giusy Spinella dell’associazione BeCal, si sono succedute Manuela Conte, portavoce e capo ufficio stampa della Commissione europea in Italia, Maria Antonietta Rositani, simbolo delle vittime della violenza di genere, Domenica Clemensi, dell’associazione “Donne Insieme”, e Denise Ensignia Campos, responsabile del coordinamento dei servizi erogati dal Cif-Cav (Centro italiano femminile-Centro di aiuto alla vita) “Casa delle Donne-Madonna di Lourdes” di Reggio Calabria. Angela Martino, assessora alle Politiche di genere del Comune di Reggio Calabria, e Filippo Quartuccio, consigliere metropolitano delegato alle Pari opportunità, hanno portato la presenza delle istituzioni.
«Questo evento – hanno spiegato in una nota le associazioni organizzatrici – intende essere un momento di confronto su di un tema spesso dimenticato in provincia di Reggio Calabria, ed anche mezzo per fare rete tra le realtà locali sensibili al tema con le quali si intende stringere collaborazioni per continuare a lavorare su queste tematiche molto delicate e complesse».
A dare supporto all’organizzazione anche altre associazioni del territorio: Break the Silence, Philene, Musa UniRC.