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Villa Mondragone, uno scrigno del Barocco romano tra arte e devozione

Nella dimora storica, una mostra didattica di dipinti curata dell'Università Tor Vergata e dell'Istituto regionale delle Ville Tuscolane

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Chiuderà il prossimo 17 luglio la sorprendente mostra didattica “Committenza e devozione: un focus su sei dipinti del Barocco Romano” allestita nella “Galleria dei dipinti”, a Villa Mondragone a Monte Porzio Catone, organizzata dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, dall’Istituto regionale per le Ville Tuscolane (Irvit), da The Catholic University of America e dal Pontifical Irish College di Roma.

I curatori sono Giovan Battista Fidanza, professore ordinario di Storia dell’arte moderna all’Università di Roma “Tor Vergata”, direttore di Villa Mondragone e Guendalina Serafinelli, Instructor in Liturgical Art and Architecture, The Catholic University of America, Rome Center.

Ci tengono a sottolineare che si tratta di una mostra didattica, vale a dire pensata e realizzata per gli studenti universitari e i seminaristi, alcuni dei quali hanno partecipato in modo attivo all’allestimento, e per tutti coloro, e sono stati finora moltissimi, che intendono rivolgere uno sguardo alla storia dell’arte come disciplina complessa e rigorosa.

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Una mostra per conoscere e comprendere, attraverso un apparato didattico ben costruito e accessibile e un allestimento suggestivo, la funzione liturgica e devozionale di un’opera d’arte che è prima di tutto un oggetto materiale, prodotto per un committente con una sua precisa funzione religiosa, sociale e politica e una sua destinazione d’uso, la cui storia può essere rivelata attraverso lo studio meticoloso, riallacciato alle fonti storiche ed archivistiche e alle indagini diagnostiche dei restauratori.

Lontana dai facili sensazionalismi e dalle comode etichette, quella di Villa Mondragone è una mostra didattica nel senso più alto del termine: una fucina di studio centrata sul metodo della ricerca di pochi casi estremamente significativi.

Non è una mostra per chi vuole fare una scorpacciata di opere barocche. Ne trova solo sei, tre delle quali restaurate per l’occasione e quattro mai esposte prima:

  • Il San Francesco di Paola e San Nicola di Bari di Andrea Sacchi proviene da Camerino (Musei Civici e Diocesani); 
  • il San Giovanni Battista nel deserto di Valentin de Boulogne da Apiro (Collegiata di Sant’Urbano); 
  • il commovente Ecce Homo di Guido Reni dal Pontifical Irish College di Roma;
  • il Riposo durante la fuga in Egitto di Carlo Saraceni dall’inaccessibile Eremo Tuscolano di Monte Porzio Catone;
  • l’Annunciazione di Carlo Maratti; 
  • il Martirio di Sant’Agapito di Andrea Camassei dalla Cattedrale di Palestrina, il cui restauro ha portato importati scoperte

Il catalogo, in lingua inglese, è pubblicato da Paul Holberton Publishing di Londra, tra i migliori editori internazionali specializzati.

Qualche notizia sulla sede che da sola merita un viaggio.

La Villa Mondragone fu edificata dal cardinale Marco Sittico Altemps su progetto di Martino Longhi il Vecchio dal 1573, per ospitare papa Gregorio XIII Boncompagni nei periodi estivi. Da qui Gregorio XIII emanò la bolla Inter gravissimas, sulla riforma del calendario gregoriano che ancora oggi usiamo. Lo stemma Boncompagni era un drago senza coda e da qui prende il nome la Villa: Mondragone.

La sala espositiva è la ex “Galleria dei dipinti”, voluta dal cardinal Borghese che acquistò la villa nel 1613 per farne sede della sua quadreria. Magnifica residenza extra-urbana pontificia fino al 1626, è oggi di proprietà dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.

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Lisa Della Volpe
Lisa Della Volpe
Sono nata e cresciuta a Frosinone, all'ombra del Monumento ai Caduti di Umberto Mastroianni. Da storica dell'arte moderna, prediligo la ricerca archivistica e la verifica delle fonti storiche e non disdegno le incursioni nell'arte contemporanea, come esercizio di approfondimento sull'attualità, di scrittura e di riflessione. Sono stata direttrice artistica della Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino (2013-2015) e ho pubblicato studi dedicati alla “stirpe” dei Mastroianni (Umberto, Domenico e Alberto) e a temi di storia dell'arte del XVII-XVIII secolo. Collaboro con le riviste nazionali e locali (Latium e Quaderni Coldragonesi) per la diffusione della conoscenza dell'arte nel Lazio Meridionale.
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