Un’onda di energia che ha travolto gioiosamente la folla. Un misterioso musicista di strada – capelli lunghi, camperos e cappello in testa – ha stregato Trastevere con un concerto improvvisato a piazza Trilussa qualche sera fa. Di fronte ad un pubblico di turisti americani, italiani e di ogni parte del mondo, il “texano” (tale sembrava essere dal look e dallo slang con cui incitava la folla) è arrivato con tanto di cassa, microfono e chitarra acustica, iniziando una performance degna dei migliori concerti, travolgendo i presenti con un’energia fisica e musicale davvero particolari.
Voce graffiante, chitarra saldamente in pugno e armonica sul mento, il misterioso artista si è esibito in una serie di successi evergreen incantando tutti con brani di Beatles, Clash, Eagles, Police, Bob Marley. Un repertorio spettacolare, che non conosce l’usura del tempo e che tutti nella piazza cantavano indistintamente, dai diciottenni ai sessantenni, coinvolti ed eccitati allo stesso modo. L’energia fisica e vocale del musicista, che nonostante la prestanza muscolare da vicino rivelava di non essere più giovanissimo, ha saputo accendere come un fuoco nella piazza. «This is the magic of the music» («Questa è la magia della musica»), come ha commentato lui stesso al microfono.
La gente è scesa dalle scalinate come impazzita e ha cominciato a ballare senza inibizioni, completamente travolta dalla musica e dall’allegria, applaudendo e chiedendo «another song!» («Un’altra canzone!»). C’erano cinquantenni che ballavano con ragazzi di vent’anni, improvvisando tarantelle e cantando a squarciagola. Il clou dell’euforia si è raggiunto con l’esecuzione di Bella ciao, l’inno dei partigiani, reso celebre dalla famosissima serie La casa di carta. Le luci di Roma, già addobbata per il Natale, i tavoli delle trattorie apparecchiati ancora all’esterno, la dolcezza del clima, hanno completato la magia di una ottobrata romana, che chi l’ha vissuta difficilmente dimenticherà.