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VIDEO | Incendio a Torre Spaccata: la violenza del fuoco; gravi i 4 operatori

In un video amatoriale l'aggressività delle fiamme che hanno investito i feriti. La Procura sta valutando la causa del rogo: fatalità o dolo

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Servizio di Massimo Marciano e Claudio Sisto

La violenza delle fiamme e il repentino cambiamento del vento hanno determinato la distruzione del mezzo su cui stavano lavorando per proteggere dal fuoco le abitazioni vicine; ne sono fuggiti subito, ma l’incendio li ha raggiunti lo stesso. Per le ustioni riportate, sono gravissime le condizioni dei quattro operatori feriti ieri nell’incendio scoppiato al pratone di Torre Spaccata, alla periferia di Roma, verso Cinecittà.

Un incendio, sulle cui cause si sta ancora indagando, vasto e violento. In un attimo le fiamme hanno avvolto il mezzo su cui stavano operando il caposquadra dei Vigili del fuoco di 51 anni del distaccamento di Frascati e i tre volontari della Protezione civile, una donna e due uomini. Lo testimoniano eloquentemente le immagini girate in maniera amatoriale da alcuni inquilini degli stabili vicini. Pubblichiamo qui di seguito solo la prima parte del video, prima che il mezzo di soccorso venga raggiunto dalle fiamme.

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«Abbiamo quattro pazienti in prognosi riservata e in pericolo di vita. Il più grave è il vigile del fuoco di 51 anni, l’unico per ora non intubato, ma presenta le ustioni più gravi per estensione e profondità. Interessano il 54% del corpo». Cosi Giuseppe Spaltro, direttore del Centro grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma, dove sono stati subito condotti i feriti, ha spiegato la gravità della situazione ai giornalisti.

Spaltro ha riferito che la volontaria della Protezione civile di 38 anni ricoverata ha ustioni sul 19% del corpo. I due uomini suoi colleghi hanno uno ustioni sul 31% del corpo e il meno grave sul 9%. Nella prossima settimana, ha aggiunto, tre dei feriti verranno operati per rimuovere la parte necrotica delle ustioni. Verranno anche sottoposti a una copertura con innesti da donatori del banco della pelle di Cesena. «Dopo il primo intervento ce ne saranno altri», ha concluso.

All’ospedale si è recato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. «Sono qui – ha detto – per mostrare vicinanza alle famiglie, ai Vigili del fuoco e alla Protezione civile: questo del Sant’Eugenio è un reparto di grande eccellenza e sono seguiti al meglio. Nel volontariato si creano legami forti, è qualcosa che conosco e ne apprezzo il grande valore».

Dopo quelle già espresse ieri nell’immediatezza dei fatti, sono giunte ai feriti, alle loro famiglie e ai loro colleghi altre manifestazioni di solidarietà.

Francesca Sbardella, sindaca di Frascati, città al cui distaccamento è assegnato il più grave dei feriti, suo suo profilo Facebook ha scritto: «Siamo a stretto contatto con i Vigili del Fuoco di Frascati e con la famiglia del caposquadra coinvolto nell’incendio di ieri a Roma. Come ho avuto modo di dire loro, l’amministrazione comunale è vicina e si mette a disposizione per qualsiasi esigenza».

il direttore della Protezione civile di Roma Capitale, Giuseppe Napolitano, ha chiesto ai cittadini di donare il sangue per i feriti: «L’appello che rivolgo ai cittadini è quello di donare il sangue all’ospedale Sant’Eugenio per i quattro soccorritori rimasti gravemente feriti, ieri pomeriggio, durante le operazioni di spegnimento dell’incendio divampato al Pratone di Torre Spaccata. La donazione è il motore delle attività sanitarie e, notoriamente, i mesi estivi sono quelli più delicati. Un piccolo gesto può risultare determinante per aiutare queste persone. A loro, e alle loro famiglie, va tutto il nostro affetto e la massima vicinanza».

«Voglio esprimere la mia più sincera solidarietà – ha detto l’assessora capitolina all’ambiente, Sabrina Alfonsi – per i 4 soccorritori coinvolti nell’incendio di ieri al pratone di Torre Spaccata. A loro il mio augurio di pronta guarigione e alle loro famiglie tutta la mia e nostra gratitudine. Questa città può contare su uno straordinario patrimonio di operatrici e operatori, volontarie e volontari che in un’estate torrida come questa stanno facendo un lavoro prezioso e encomiabile».

Intanto la Procura della Repubblica sta acquisendo le informazioni utili a scoprire le cause dell’incendio. Si tratterà di capire se si sia trattato di un evento accidentale o doloso.

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