A Fiumicino e a Fregene si contano i danni della mareggiata estiva. Gli operatori balneari degli stabilimenti Bussola, Florida, Vittoria e Tirreno di Fiumicino lanciano un grido di allarme dopo la mareggiata di lunedì notte, che ha provocato ingenti danni alle strutture in spiaggia.
«Le scogliere a protezione di un tratto di circa 400 metri di litorale sono profondate – commenta Salvatore Spataro, del Vittoria beach -. Ecco perché le onde giganti hanno invaso le cabine e i locali sull’arenile. Occorre un intervento di somma urgenza, altrimenti rischia di sparire quel poco di arenile che si rimane».
Anche nella giornata di oggi, 30 agosto, mezzi meccanici all’opera per spingere la sabbia accumulata davanti ai locali, mentre alcuni addetti con l’ausilio di pale hanno scoperto le passerelle pedonali per raggiungere le postazioni degli ombrelloni, la maggior parte dei quali sono stati spazzati via. Il Tirreno è lo stabilimento in cui i marosi hanno picchiato duro e dove si sono di fatto registrati i danni maggiori.
«Abbiamo smontato la struttura divelta dei gazebo davanti al ristorante – dice Enrica Cherubini del Tirreno – che il vento ha sradicato, spingendola a ridosso delle cabine. Il pattino di salvataggio è stato spinto a ridosso della tensostruttura».
Il maltempo ha abbattuto anche alberature lungo via Coni Zugna e in via Lorenzo Bezzi. Anche sul lungomare della Salute sono caduti rami e un paio di alberi, abbattuti dal forte vento, che ha raggiunto i 100 chilometri all’ora.
A Fregene le cose non sono andate meglio. La piscina del Rio è a rischio crollo, mentre al Delfino l’erosione mina la stabilità di un gruppo di cabine. All’Oasi le onde si sono spinte a ridosso del ristorante. Sotto accusa è la nuova scogliera, che non ha frenato la violenza della mareggiata estiva.