Sono stati tre anni durissimi, per chi opera nei servizi alla persona. Per l’impatto che il Covid ha avuto sulle persone più fragili e per i costi che i gestori hanno dovuto sostenere per far fronte alla pandemia e agli aumenti energetici dovuti alla guerra tra Russia e Ucraina. Costi altissimi, in termini di denaro e di vite umane. È doveroso partire da qui, per raccontare il bilancio di Società Dolce, cooperativa sociale di servizi alla persona, tra le dieci più importanti a livello nazionale, presentato nei giorni scorsi ad una gremita assemblea di 200 persone, dopo le assemblee territoriali molto partecipate, e approvato all’unanimità.
Il valore della produzione del bilancio consolidato, nel 2022, è incrementato ulteriormente (+6,2%), in linea con l’aumento del Pil in Italia (+6,8%) ed è pari a 111,2 milioni di euro. Una crescita significativa, rispetto ad un 2021 che si chiudeva con 105 milioni di euro. «Tengo a dire – ha spiegato Pietro Segata, presidente di Società Dolce – che siamo cresciuti per linee interne, cioè da soli, grazie alla nostra elevata reputazione e alle nostre capacità, implementando e ampliando le attività direttamente come cooperativa, senza l’acquisizione di altre realtà, come solitamente accade a realtà grandi come la nostra».
La redditività delle attività educative e sanitarie, nelle tre regioni in cui opera la cooperativa, quindi Emilia Romagna, Veneto e Lombardia, è tornata quella del periodo pre-Covid, mentre le attività assistenziali risentono di una saturazione non ottimale delle residenze per anziani non autosufficienti (86,4%). Le aspettative delle due revisioni di bilancio sono state raggiunte, come ad esempio l’emissione del prestito obbligazionario, assistita da garanzia Sace, per 4,4 milioni di euro con al tasso fisso del 4,5% e i 400mila euro dell’adesione in qualità di soci finanziatori di Coopfond e General Fond. Ma soprattutto, la crescita.
Il futuro? Per Segata è possibile migliorare ulteriormente: «Essere redditivo più degli altri e crescere più degli altri. Uno sforzo enorme, legato all’intenzione di continuare a generare valore aggiunto per i nostri circa 4.000 occupati, a copertura delle condizioni di miglior favore a loro riservate e all’imminente rinnovo contrattuale per il quadriennio 2020-2023. Inoltre, stiamo lavorando alla costituzione della Fondazione di comunità “Villa Adalgisa”, il nostro hospice di Ravenna per le cure palliative, e alla creazione di un’autonoma agenzia sanitaria, AssistiamoCasa, con partner qualificati, per un’offerta di home care e home clinic. Inoltre, nel 2026 è prevista l’emissione di un ulteriore prestito obbligazionario da 3 milioni di euro, a sostegno dello sviluppo della cooperativa».