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Scuola: Cittadinanzattiva Lazio, «A Roma tagli e disagi per le famiglie»

Nel mirino dell’associazione per la tutela dei diritti dei cittadini le chiusure di asili nido in vari Municipi della Capitale

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Inefficienze, contraddizioni tra circolari e avvisi e nuovi disagi per gli asili nido comunali. È la denuncia di Cittadinanzattiva del Lazio nei confronti di Roma Capitale. La struttura regionale dell’associazione nazionale di tutela dei diritti dei cittadini ha posto nel suo mirino i lavori di riqualificazione e adeguamento antincendio: «Sembrano un pretesto per mettere in difficoltà le famiglie e chiudere senza alternative i servizi validi al contrasto della povertà educativa», lamenta.

Il problema denunciato da Cittadinanzattiva è, sostiene, la mancata programmazione di interventi per le scuole dell’infanzia del territorio. Il 15 giugno scorso il Comune di Roma Capitale aveva comunicato, con la Circolare dipartimentale numero 21327, una riduzione di dotazioni organiche a seguito della chiusura e della riduzione di ricettività delle strutture educative, per razionalizzazione del servizio e a causa di interventi di ristrutturazione degli edifici scolastici. Ma la circolare era poi stata sospesa dagli assessorati competenti nel giro di 48 ore, facendo supporre un ripensamento e forse la scelta di soluzioni meno drastiche.

Passa un mese e la decisione viene confermata con un’altra circolare dei Dipartimenti competenti, la numero 23733 del 12 luglio. La determinazione riguarda asili nido e sezioni ponte, i servizi educativi per i piccoli di 24/36 mesi che non accedono ad asili nido e a scuole dell’infanzia dei Municipi I, IV, V, VI, VII, IX e XIV. Secondo Cittadinanzattiva, nell’elenco di scuole da chiudere era stata inclusa anche una per la quale erano stati, però, completati i lavori di ristrutturazione: l’asilo nido “Tondogiro” nel Municipio XIV. La motivazione della scelta era dovuta alla necessità di ulteriori interventi a integrazione dei precedenti.

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«Nell’elenco – aggiunge Cittadinanzattiva – non comparivano, invece, altre due scuole comunali dell’infanzia, la “Franceschini” e la “Sommovigo” nel Municipio IV, che erano state in precedenza chiuse per lavori di manutenzione straordinaria e che continueranno a rimanere chiuse per diversi mesi». L’associazione, in un comunicato, lamenta che una riduzione così importante dell’offerta ha ingenerato subito la preoccupazione dei genitori in attesa della riapertura del servizio.

In una nota del proprio settore scuola, Cittadinanzattiva fa anche riferimento a quanto successo nello scorso mese di gennaio: «Per la “Franceschini” e la “Sommovigo” il Comune, con una nuova comunicazione, offriva la possibilità di accedere a plessi scolastici limitrofi riconoscendo un punteggio relativo al bacino di utenza, ma la scelta ha vincolato gli utenti alla frequenza della stessa scuola per tutto l’anno scolastico 2021/2022. Inoltre, i genitori che avevano a suo tempo presentato domanda di iscrizione dei figli per quelle due scuole, sono stati collocati in lista d’attesa, e probabilmente in alcuni casi saranno costretti a rivolgersi temporaneamente a strutture private. Così si sono ingenerati disagi alle famiglie. Sarebbe stato molto meglio individuare al contempo le aule necessarie nelle scuole limitrofe del quartiere, per poi dare la possibilità di accedere alle strutture di appartenenza, una volta completati i lavori di ristrutturazione degli edifici scolastici».

«Questo è un caso emblematico – è la considerazione di Elio Rosati, segretario di Cittadinanzattiva Lazio – della scarsa attenzione che l’amministrazione capitolina ha per la scuola. Pensiamo sia necessario, anzi doveroso, restituire dignità ai servizi per i bimbi da 0 a 6 anni, riconoscendone il grande e fondamentale valore per il contrasto della povertà educativa. Inoltre, c’è l’urgenza di un database che permetta di programmare gli interventi di edilizia scolastica non solo tenendo conto dei budget, ma anche delle esigenze delle famiglie, dei bambini e delle bambine».

«Considerando – conclude Rosati – che a questo caso particolare si sommano tutti gli altri più gravi disagi per i cittadini, che vanno dall’inefficienza per la raccolta e riciclo dei rifiuti al trasporto pubblico locale, come anche ai servizi sociali, non possiamo, come associazione civica, che denunciare la preoccupante inadeguatezza di questa amministrazione».

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Stefania Basile
Stefania Basile
Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».
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