Una più aperta, loquace e disinvolta davanti alle telecamere, l’altra più schiva, silenziosa e attenta a non esporsi troppo ai media. Bergamo contro Milano. Sono diverse Sofia Goggia e Federica Brignone, le due regine dello sci italiano e tra le migliori del panorama mondiale. In questa stagione invernale appena iniziata si sono già date battaglia, rimanendo entrambe stabilmente al vertice delle classifiche.
Il nemico comune è l’americana Mikaela Shiffrin, che è già a quota tre vittorie in coppa del mondo, due in slalom speciale e una in discesa libera. Brignone è avanti 2-1 nello speciale scontro azzurro contro Goggia, grazie ai due successi in slalom gigante del Mont Tremblant in Canada, contro l’unico di Sofia a St. Moritz.
In classifica generale, Shiffrin prova la prima fuga, avendo collezionato quasi 200 punti di vantaggio su Brignone, in gran parte conquistati nelle prove di slalom speciale, disciplina poco congeniale alle nostre due campionesse. Ma per arrivare al 23 marzo 2024, giorno dell’ultima prova di questa Coppa del mondo, il cammino è decisamente lungo.
Un po’ come per il fenomeno Jannik Sinner, per questo inverno le imprese di Federica Brignone e Sofia Goggia terranno alta la bandiera italiana nello sport. Due talenti così diversi anche nello stile della sciata, riescono ad unire un Paese anche grazie alla loro rivalità. Ora divenuta sana. Perché non c’è bisogno di amarsi per rispettarsi.
Le polemiche degli anni scorsi tra le due campionesse sembrano acqua passata. Troppe persone si sono intromesse nella loro sfida, che sarebbe dovuta rimanere all’interno delle piste innevate ma che, troppe volte, si è spostata nella vita privata e nei diversi modi di stare al mondo.
Polemiche sterili, appunto, che hanno rischiato di influenzare negativamente le loro prestazioni. Oltre che di togliere allo sport italiano il piacere di riunire davanti allo schermo persone che con lo sci hanno poca dimestichezza ma che trovano in queste due ragazze dei valori appassionanti. Un po’ come accaduto per Alberto Tomba.
Non ci resta che un augurio. Federica, Sofia: ad maiora!