In un estremo atto di altruismo, ha pensato prima a far mettere in salvo l’amica che era accanto a lui che a salvarsi: «Scendi subito, che può essere pericoloso», le ha urlato spingendola fuori dall’abitacolo del fuoristrada dove viaggiavano mentre affrontava una difficile manovra. Lui, per cercare di far rientrare in strada la vettura che ha tenuto in equilibrio il tempo necessario all’amica per saltare fuori, invece il tempo giusto per uscire non l’ha trovato: si è lanciato fuori dall’abitacolo troppo tardi, mentre l’auto ha iniziato a precipitare in un burrone per seicento metri. E lui con essa.
È morto così Luca Persiani, analista delle prestazioni di guida noto per i suoi trascorsi di pilota di Formula 3000 (la seconda categoria di velocità per monoposto dopo la Formula 1), su un sentiero montuoso in Abruzzo, che stava percorrendo nella tarda serata di lunedì. Una vicenda che, per come si è svolta e per la notorietà del personaggio coinvolto, ha colpito molto. Anche la comunità intera di Albano Laziale, la città dei Castelli Romani dove Persiani era nato l’11 aprile di 40 anni fa. E da dove era partito per gareggiare sui circuiti di tutto il mondo in Formula 3000, Formula Master e Formula Renault.
Sarebbe dovuto ripartire il giorno successivo per gli Stati Uniti, dove era ultimamente impegnato per la sua attività. Un mestiere rischioso, quello di pilota di auto da corsa, ma Luca ha perso la vita per un banale incidente automobilistico mentre era in vacanza a Scanno, in provincia dell’Aquila, ed era andato con un’amica 27enne a godersi il fresco e il panorama serale in cima al Monte Genzana.
Ma la nebbia calata all’improvviso, al momento della discesa in tarda serata, è stata fatale. Luca ha perso l’orientamento, è uscito inavvertitamente dal tracciato percorso all’andata nel pomeriggio ed è finito su un altro sentiero, scosceso e reso insidioso dalla pioggia, che nel frattempo aveva iniziato a cadere. Quando ha capito che il fuoristrada stava scivolando fuori dal sentiero, verso un burrone, ha spinto l’amica a uscire mentre lui ha tentato di riportare la vettura in posizione di sicurezza. Ma neanche la sua esperienza di guida ha potuto evitare l’insidia combinata del terreno e del maltempo. Si è lanciato fuori dall’abitacolo mentre l’auto stava precipitando, ma era ormai troppo tardi.
La donna ha chiamato subito i soccorsi, per poi essere ricoverata in stato di shock all’ospedale di Sulmona. Le squadre del soccorso alpino della Guardia di Finanza di Roccaraso, i sanitari del 118, i Vigili del fioco di Sulmona, insieme a volontari del soccorso alpino e speleologico, sono riusciti a recuperare il corpo di Luca Persiani e a trovare l’auto, caduta in fondo al burrone, solo alle 5 di mattina, per le difficoltà contro le quali hanno dovuto combattere per ore a causa della fitta nebbia e del maltempo. Per accertare l’esatta dinamica dell’incidente indagano i carabinieri della Compagnia di Castel Di Sangro.