Un campo scuola universitario, due convegni, una mostra fotografica non possono non essere considerati gli eventi clou dell’estate in Sabina, perché realizzati nell’ambito di un progetto che parte da Ponticelli Sabino, ma che ha l’ambizione di lanciare sul territorio regionale e provinciale il nuovo cammino della Via del sale. Eventi che occuperanno gran parte dell’estate a partire dal 29 luglio e fino al 15 settembre.
Gli appuntamenti sono figli di un progetto volto alla conservazione e fruizione turistica di siti di interesse archeologico legati al periodo considerato (l’età romana) e alla vicinanza della grande arteria stradale che collega e collegava la città di Roma con la Sabina. Il piano di interventi, commissionato dall’Università agraria di Ponticelli, è stato messo a punto da Carlo Virili, archeologo del Dipartimento di Scienze dell’antichità della Sapienza, e Francesca Lezzi, archeologa, neo direttrice del Museo civico archeologico di Rieti.
Il progetto è condotto con la collaborazione del Dipartimento di Scienze dell’antichità dell’Università La Sapienza di Roma, cattedra di topografia antica, e della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per l’area Metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti. Obiettivo ambizioso di Ponticelli, ma ormai concreto, quello di dare il via (come realtà apripista) alla valorizzazione dell’intero attrattore culturale (la Via Salaria), favorendo la nascita di un Museo diffuso.
L’intento è quello di coinvolgere territori contigui, nel quadro di un circuito locale e regionale di interesse storico, archeologico e naturalistico, in grado di stimolare il turismo e attivare interventi di conservazione e valorizzazione dei siti esistenti, al fine di impedirne il deperimento. Interventi ispirati al turismo sostenibile e al rispetto dell’ambiente, grazie alla presenza dell’Università agraria, delle confinanti aree naturali del Parco dei Monti Lucretili e delle sorgenti del fiume Farfa. Sostenibilità ed evidenze archeologiche sono, infatti, il motivo ispiratore della mostra fotografica, nella quale i beni monumentali appaiono artisticamente inseriti nel contesto ambientale, nel tentativo di ricostruire la complessità del paesaggio antico, ancora in parte visibile nella marginalità odierna.
Parliamo di siti importanti quali: la villa romana (I secolo a.C.-II sec. d.C.) di rango imperiale appartenuta alla nobile famiglia dei Bruttii Praesentes (nella quale furono rinvenute 80 statue di varie dimensioni, in parte acquistate dal Museo di Copenaghen); il viadotto monumentale del Ponte del diavolo (realizzato con imponenti massi, è considerato opera dalle maggiori dimensioni rimasta sul tracciato della via Salaria, oggi inserito nel Cammino di Francesco). Inoltre, vari monumenti funerari (sepolcri a torre e un mausoleo a tamburo cilindrico, Massacci e Torracci) ed edifici di culto paleocristiano, come la chiesa della Madonna dei Colori.
Gli eventi saranno realizzati grazie al contributo del Consiglio regionale del Lazio, nell’ambito dell’avviso per la concessione di contributi a sostegno di iniziative idonee a valorizzare «la collettività regionale».
Il Presidente dell’Università agraria, Valter Petresca, ha espresso particolare soddisfazione, perché gli eventi saranno una opportunità per lanciare il progetto nel suo insieme: «L’aspetto più importante sarà quello della presenza sul campo dei giovani archeologi dell’Università, con una prolungata campagna di scavi».
Si parte sabato 29 luglio alle 11 nell’Auditorium “Antica Via del Sale” con il convegno sul tema “L’archeologia della Via del Sale come strumento di marketing territoriale”. A seguire l’inaugurazione della mostra fotografica dal titolo “Siti d’interesse archeologico nel territorio dell’Università Agraria di Ponticelli Sabino”, che rimarrà aperta fino al 15 settembre, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Nel mese di settembre Ponticelli vedrà operativi, sul suo territorio, gli studenti della Cattedra di Topografia antica del Dipartimento di Scienze dell’antichità della Sapienza – Università di Roma, con lo scopo di realizzare una carta archeologica e censire tutte le evidenze presenti lungo la Via Salaria antica. La carta sarà presentata il 9 settembre, in un orario ancora da definirsi, nell’Auditorium, in occasione del convegno di presentazione delle risultanze archeologiche di superficie. Relatori di entrambi i convegni i professori Alessandro Jaia e Carlo Virili. Il 15 settembre, sempre nell’Auditorium, cerimonia di chiusura della mostra fotografica.
«Ragionare in termini di marketing territoriale e turismo – ha commentato l’archeologo Carlo Virili – è il solo strumento per avvicinare il consumatore finale, permettendo a queste zone della Sabina di reinventarsi ed acquisire consapevolezza del proprio valore culturale ed ambientale. il percorso archeologico-topografico comprenderà tutte le strutture citate in relazione ad un tracciato esistente storicamente, quale appunto la Via del sale. L’idea nasce dalla Università agraria di Ponticelli, che ha commissionato al mio dipartimento un progetto di valorizzazione della via Salaria antica, un’area che si estende al comune di Nerola, in provincia di Roma, e a quello di Frasso Sabino. Previsti nel piano anche interventi di progettazione e recupero architettonici studiati nel rispetto dell’armonia del paesaggio».
Un cammino che potrà interessare un’area molto più vasta (la Via Salaria collegava Roma al Mare Adriatico) e che dovrà puntare sulla cooperazione tra Enti, senza escludere il tessuto imprenditoriale e ricettivo locale. Di questo si parlerà a Ponticelli, dal 29 luglio.