Dopo più di 4 mesi di assenza, l’Italia del rugby torna in campo per l’Autumn Nations Series, il torneo che mette di fronte nazionali di tutto il globo durante un periodo altrimenti vuoto, come quello autunnale. Gli Azzurri della palla ovale debutteranno sabato 9 novembre alle 18.40 al Bluenergy Stadium di Udine, ex stadio Friuli.
L’avversario? Gli ostici argentini. Una squadra contro cui l’Italia ha sempre faticato e non poco, anche per via di un gioco aggressivo e di contatto che i Pumas hanno da sempre interpretato con grande maestria. La sfida, quindi, ci da per sfavoriti, anche se le statistiche delle ultime uscite sono davvero incoraggianti per gli Azzurri.
L’ultimo Sei Nazioni è stato il migliore della storia per i nostri colori, con due vittorie contro Scozia e Galles e un pareggio con tanto rammarico contro la Francia, oltre ad una sconfitta di misura all’Olimpico contro l’Inghilterra. Poi, a luglio, il passaggio a vuoto contro le Samoa, ma subito il ritorno al successo contro Tonga e, nettamente, ai danni del Giappone, nell’ultimo match disputato dagli Azzurri.
Insomma, l’Italia sembra essersi guadagnata i gradi di top team: lo dicono i risultati e lo dice anche la classifica mondiale che ci vede ora stabilmente all’ottavo posto assoluto. Inoltre, contro i Pumas, il ct Gonzalo Quesada vivrà una giornata speciale, dato che dovrà cercare un modo per battere i suoi connazionali.
Ma ora veniamo agli avversari. L’Argentina sta vivendo un periodo di trasformazione a cui fanno seguito risultati altalenanti, come spesso accaduto nella storia dell’Albiceleste. Possono vantare una vittoria contro l’imbattibile Sudafrica il 21 settembre, ma c’è anche una brutta sconfitta casalinga contro la tutt’altro che irresistibile Australia, in perenne crisi.
Insomma, dai Pumas ci si può aspettare davvero di tutto, anche se i precedenti tra queste due nazionali vedono gli Azzurri in netta difficoltà: l’ultima vittoria italiana risale addirittura al 28 giugno 2008, quando a Cordoba i nostri si imposero per 12-13. Da lì, 8 vittorie argentine, di cui l’ultima per 16-37 a Treviso, il 13 novembre 2021. Ma era un’altra Italia; quella del 2024 può ancora sorprendere. Più di quanto non abbia già fatto.