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La Romania celebra i 105 anni della sua unità nazionale

Il 1º dicembre l'anniversario dello Stato unitario. Una marcia verso l'unificazione che per certi versi ricorda il percorso fatto dall'Italia

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Il 1º dicembre la Romania celebra la ricorrenza della sua unità nazionale. Sono 105 anni dalla unificazione dello Stato romeno. Un percorso che ha visto diversi difficili passaggi. E che, per taluni aspetti, ricorda il tragitto seguito anche dall’Italia per divenire uno Stato unitario.

Alla fine della Prima guerra mondiale il mondo e l’Europa sperimentarono cambiamenti fondamentali. La maggior parte dei paesi dell’Europa centrale e orientale volevano liberare i propri territori dall’occupazione degli imperi multinazionali: austro-ungarico, zarista e ottomano. In questa situazione si trovava anche il Regno di Romania che, nel 1916, entrò in guerra a fianco dell’Intesa, per liberare i romeni dalla Transilvania. L’esercito romeno giocò un ruolo molto importante nello sforzo bellico dell’Intesa, sul fronte orientale, con numerosi sacrifici umani.

Da questo punto di vista si può affermare che, come altre nazioni, come quella italiana, la nazione romena ha raggiunto la sua unità nazionale attraverso notevoli sacrifici. Il contributo della Romania alla vittoria dell’Intesa rappresentò l’argomento principale nel riconoscimento da parte delle grandi potenze (gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Francia e l’Italia) dell’unificazione dei territori rumeni compiuta nel 1918. Il fondamento della riorganizzazione del mondo dopo la guerra furono i principi wilsoniani che si basavano sul concetto di autodeterminazione dei popoli. Per i romeni, così come per altre nazioni dell’Europa centrale e orientale, questo concetto è stato la premessa del loro approccio storico.

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Secondo il diritto all’autodeterminazione, i leader politici e intellettuali dei romeni della Transilvania, della Bucovina e della Bessarabia avviarono un processo fondamentale al termine del quale si ottenne l’unificazione di queste province rumene con il Regno di Romania. Va sottolineato il carattere rappresentativo e plebiscitario delle decisioni e risoluzioni di unificazione, che derivano dalla volontà liberamente espressa della maggioranza della popolazione. Queste decisioni furono riconosciute a livello internazionale al Congresso di pace di Parigi del 1919-1920, quando lo Stato nazionale unitario romeno fu convalidato attraverso un sistema di trattati internazionali.

Come risultato di questo processo storico, nel periodo tra le due guerre venne creata la Romania, uno degli stati più importanti dell’Europa centrale e orientale, che all’esterno, come membro della Società delle Nazioni, fu un costante sostenitore della pace e della comprensione tra le nazioni, basata sul rispetto per il diritto internazionale. Internamente, la Romania ha portato avanti importanti riforme democratiche, avendo una delle costituzioni più avanzate d’Europa, in cui i diritti e le libertà dei cittadini erano fermamente garantiti.

Oggi che, il 1º dicembre 2023, sono trascorsi 105 anni dalla costituzione dello Stato nazionale unitario romeno, la Romania è un Paese con una democrazia consolidata, con una società civile sempre più articolata, una valida economia di mercato, collegata agli imperativi del tempo attuale e, a livello internazionale, come membro della Nato e dell’Ue, rappresenta un punto di riferimento dell’europeità e della sicurezza. Con un ruolo geopolitico sempre più importante, fattore di stabilità nella regione del Mar Nero, partner credibile e fidato delle democrazie occidentali, la Romania continua il suo cammino di sviluppo con fiducia e speranza.

Buon compleanno Romania, buon compleanno a tutti i romeni!

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Antoniu Martin
Antoniu Martin
Storico, giornalista e analista politico romeno, dottore in storia contemporanea. Le sue aree di interesse sono il totalitarismo e la democrazia nel XX secolo, la costruzione europea, il multiculturalismo, la geopolitica, la sicurezza e le relazioni internazionali. Ha pubblicato dei libri sulla storia del comunismo romeno e internazionale, nonché sulla storia del fenomeno iniziatico nell'Europa centrale e orientale. Opinionista per varie pubblicazioni di Romania e d’Italia, in cui pubblica articoli nel campo della geopolitica e delle relazioni internazionali. Tra le pubblicazioni italiane nelle quali lui scrive articoli sulla politica estera della Romania, sulla situazione geopolitica della Repubblica di Moldavia e sulla politica della Romania nei Balcani occidentali ricordiamo: Giornale diplomatico, Notizie geopolitiche, Quotidiano sociale, Expartibus, Corriere della Sera, Pensalibero, L’opinione, La voce repubblicana, Notiziario estero, Ifa news. Membro fondatore dell'Associazione di amicizia italo-romena "Pro Benemerenti" di Piacenza. È il presidente del Centro interregionale per il sostegno e la democrazia di Chisinau, Repubblica di Moldavia. Professore associato presso l'Accademia militare “Alexandru cel Bun” di Chisinau, Repubblica di Moldavia, dove insegna dei corsi sulla costruzione europea, sulla storia della “Guerra fredda” e di geopolitica. Come analista politico per la televisione regionale in Romania e in Italia, è un apprezzato commentatore degli eventi internazionali nel nuovo contesto di sicurezza.
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