Una serata all’insegna della grande musica si è tenuta a Roma al Riverside, per presentare le nuove produzioni di Opus Avantra, di Alfredo Tisocco e di Claudio Sorrentino. Contaminazioni sarebbe il termine più appropriato per descrivere questa musica cui non danno il giusto spazio i mass-media perché considerata “poco comprensibile”, di élite? Fatto sta che, così come ha sottolineato la guest star d’eccezione Tony Esposito, intervenuto con le sue percussioni, non può non arrivare anche al grande pubblico l’assoluta poesia.
Contaminazione non solo musicale ma di genere, in grado di fondere la performance teatrale con l’espressione poetica nella sua interpretazione più pura. Parole che raccontano compiutamente la nuova produzione di Opus Avantra, il cui nucleo storico è tornato tra noi con l’attesissimo Loucos – Nel luogo magico n. 5, per Artis Recors-Cramps Music. Un’uscita che anticipa il grande progetto monstre di un Box, OA 48, che raccoglierà ben cinque album dello storico gruppo Prog.
Fra avanguardia e tradizione ancora oggi, in questo nuovo lavoro (uscito contemporaneamente in Giappone, in Italia e su tutte le piattaforme internazionali), ben si fondono la musica classica, contemporanea, il jazz, rock, il tutto tra tradizione e sperimentazione. Grazie alla voce inconfondibile di Donella Del Monaco ed ai virtuosismi di Alfredo Tisocco al pianoforte e alla composizione, vi si creano magiche atmosfere.
Poesia e rock nel cuore sono invece i tratti distintivi dell’album di Sorrentino “Fuori” che ha aperto la serata. Come sostengono gli amici il cantautore romano dimostra veramente di avere un’anima di poeta con il battito cardiaco di un rockman cresciuto a musica, rock e blues, tanti libri, film e una passione per i quiz che lo ha portato a vincere l’Eredità, grazie alla quale è stato notato da Alfredo Tisocco, alla guida di Artis Records.
Infine con Atmosfere e armonie e studi enefonici (sempre di Artis Records – Cramp Music e Ultra Vybe Records Japan), Alfredo Tisocco ha intrattenuto i presenti con una performance tra contemporaneità e sperimentazione, offrendo al pubblico le sue due facce: la prima classica contemporanea e la seconda sperimentale. Nel primo progetto per pianoforte il cantautore ha raccolto tutta la sua storia musicale, la ricerca della contemporaneità, la ricchezza della sua formazione classica e la sua capacità di farsi contaminare; il secondo è il suo omaggio alla sperimentazione.
Sul palco del Riverside sono saliti Donella Del Monaco, Alfredo Tisocco al pianoforte, Alan Bedin a tarang e voce, Mauro Martello ai flauti e sax, Meme alla batteria, Tony Esposito che ha collaborato con gli Opus anche nel primo storico album e che in questo nuovo lavoro è presente con le sue magiche percussioni, con Claudio Sorrentino sempre Tony Esposito, Max Gangalanti al basso e Daniele Petrella alla batteria.
Francesco Coniglio, direttore di Classic Rock, e Maurizio Baiata, noto critico musicale, hanno parlato invece di storie particolari (come quella del mistero degli inediti del primo De André andati perduti), e donato pillole di riflessione sul panorama musicale contemporaneo, mentre Renato Marengo, direttore artistico della serata, nonché produttore musicale, ha ricordato con emozione la nascita degli Opus Avantra.
«Vorrei parlare – ha spiegato ai presenti – di questo gruppo nato 48 anni fa da Donella Del Monaco, Alfredo Tisocco, Giorgio Bisotto, il filosofo del gruppo scomparso prematuramente. Li ringrazio per aver scelto di sperimentare un connubio tra avanguardia e tradizione. Negli anni Settanta nascono da una esigenza di superamento dello stato di impasse in cui si trova peraltro tuttora il mondo musicale, suddiviso in vari settori fra loro incomunicabili, strettamente legati alle stratificazioni socio culturali. Fu uno dei primi esperimenti in grado di fondere insieme musica classica, rock e contemporanea. Senza negare la validità di certa produzione contemporanea ma anzi riutilizzandola, né i tentativi di alcuni gruppi pop, la loro intenzione si è rivolta e rivolge tuttora al recupero di quel rapporto fondamentale ed imprescindibile fra arte e popolo».
Per Renato Marengo, tra i più grandi esperti di musica in Italia, fu insomma un colpo di fulmine che lo spinse a coinvolgere nel gruppo anche Tony Esposito. «Ad un certo punto ho portato a casa di Donella una specie di Arcadia: ho portato Esposito, che producevo, a contaminare la loro musica». Un lavoro attuale, quello degli Opus Avantra, anche per la presenza di tematiche legate alla difesa dell’ambiente, soprattutto in quei brani dedicati alla Laguna veneta.
Un obiettivo ambizioso di tutti i cantautori che si sono esibiti al Riverside, grazie alla selezione artistica di Renato Marengo, è quello di poter cambiare e migliorare il mondo attraverso una musica nella quale l’innovazione abbia una radice strutturata nel nostro passato. Un esempio che dovrebbe far riflettere la produzione italiana, ma anche il business legato a manifestazioni popolari come quella del Festival di Sanremo, alzando il livello dei cantautori.