Fa quasi tenerezza Ivan Juric quando si presenta ai microfoni per le interviste post partita di rito; è solo, impotente, con l’esigenza di giustificare l’ennesima sconfitta di una Roma ormai alla deriva, quando chi dovrebbe assumersi le responsabilità delle disfatte si finge morto da tempo. Ogni manovra del suo attuale comandante sembra essere diventata inutile.
«Abbiamo avuto diverse occasioni da gol – dice il tecnico giallorosso – dominando la partita, muovendo benissimo la palla e abbiamo subito la beffa nel finale in contropiede. La squadra ha fatto di tutto per vincere […] Analizzando con lucidità dico che la Roma ha fatto bene, concedendo pochissimo».
Isolando le sue dichiarazioni, potrebbero sembrare il commento ad una vittoria convincente dei giallorossi, un preludio ad ulteriori miglioramenti del gioco nelle prossime partite. Ma, come direbbero Aldo, Giovanni e Giacomo: come ha fatto a perdere il match di Verona per 3-2?
Tra i soliti errori tragicomici dei soliti noti, come Zalewski in occasione del primo gol del Verona, e una sterilità nella manovra sempre più preoccupante, la Roma è vuota, spoglia di qualsiasi moto d’orgoglio, anche da parte dei senatori della squadra. E Juric, in questo teatro dell’assurdo, recita la parte del grande motivatore, dell’allenatore tutto d’un pezzo, fatto di cattiveria agonistica e reticenza all’arrendersi; caratteristiche che mai come ora suonano così stonate.
Ma il croato non ha colpe, se non quelle di incaponirsi nel nascondere sotto il tappeto la verità. Chi ha la stragrande maggioranza delle responsabilità è una dirigenza che pensa di vivere in un videogioco in cui, se qualcosa va storto, si può riavviare la partita semplicemente premendo un tasto. Inutile dire che non è così. Gli unici a non averlo ancora capito sono proprio i Friedkin che, adesso, cercano di mettere toppe che sono ancora peggio dei buchi.
Juric verrà presto esonerato. Giustamente, ormai. Ma sarà un altro nome sacrificato sull’altare dell’incompetenza. Eppure era stato ingaggiato al posto di Daniele De Rossi per vincere trofei nell’immediato. Una frase che, sin da subito, è sembrata una presa in giro per tutti i tifosi giallorossi, sulla quale adesso ci si fa una risata beffarda perché più non si riesce a fare. Ma l’incubo non è finito qui: i nomi in corsa per sostituire il croato fanno già venire i brividi, da Paulo Sousa, fino alla suggestione Frank Lampard. Sipario.