Promuovere la stipula di accordi aziendali per implementare le giornate di lavoro da remoto. È questo l’obiettivo dell’accordo quadro siglato mercoledì 16 scorso in Campidoglio tra il sindaco e commissario straordinario Roberto Gualtieri, la Regione Lazio, la Città Metropolitana, le organizzazioni sindacali e datoriali.
Per i sindacati hanno firmato Cgil, Cisl e Uil; per i datori Unindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Agci (Associazione generale cooperative italiane), Legacoop, Confcooperative, Cna e Abi. Con l’accordo le parti, si legge nel testo, «concordano che il ricorso allo strumento organizzativo dello smart working rappresenti un’importante misura per superare le contingenti criticità attraverso la riduzione degli spostamenti casa-lavoro e dell’utilizzo dei mezzi pubblici e, soprattutto, di quelli privati».
L’accordo quadro viene stipulato principalmente per i due mesi che mancano all’apertura della Porta Santa del 24 dicembre, periodo nel quale si concluderanno la maggior parte dei cantieri aperti nell’ultimo anno con fondi giubilari. Ma potrà essere attivato anche nei mesi successivi, durante il 2025. A gennaio il tavolo sindacale verrà riaperto «per monitorare gli effetti dell’accordo e valutare diverse misure». L’idea è quella di pensare a giorni dedicati di lavoro agile in concomitanza con i grandi eventi.
«Ampliare lo smart working – commenta Marco Olivieri, presidente di Agci Lazio e firmatario dell’accordo a nome dell’Associazione – contribuirà al miglioramento della mobilità in un momento così cruciale per la Capitale che si presta ad affrontare l’avvio del Giubileo, un evento importante che prevede diversi lavori e chiusure stradali. Un atto di responsabilità verso Roma e i romani che, in molti casi, sono soci e dipendenti delle nostre cooperative e a cui intendiamo rendere la vita lavorativa più confortante, agevole e sostenibile».