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Roberto Chevalier: tante storie (e 36 premi) in una voce ormai familiare a tutti

Uno dei più noti doppiatori italiani racconta di sé, dei progetti, dei film. L'incontro con l'“alter ego” Tom Cruise e l'esperienza di attore

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Non è solo la voce di numerosissimi film, telefilm e cartoni animati. Roberto Chevalier è anche attore, direttore di doppiaggio e dialoghista. da Bambi a Tom Cruise, da Andy Garcia a Tom Hanks, è la voce italiana di personaggi e attori famosi, che per il pubblico del nostro Paese si identificano con il suo modo di dare espressione alla loro recitazione. Fa molto piacere “ospitarlo” in questi spazi.

Hai donato la voce a Lucky ne La carica dei 101: che emozioni ti ha dato, da bambino? È stato un caso fortunato? Puoi raccontarci come è successo?

«Non è stato un caso. Lavoravo già da diversi anni, ma mi sono divertito».

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Hai incontrato recentemente Tom Cruise, in occasione della première italiana di Mission impossible – Dead Reckoning. Avete foto festose che vi ritraggono sorridenti. Immagino che Cruise ti sia riconoscente per l’ottimo doppiaggio che fai con i suoi personaggi. Che impressione ne hai? E quale ne ha lui di te?

«Tom mi ringrazia sempre del mio lavoro. In questa occasione mi ha detto che era molto tempo che non ci vedevamo, se mi fossi divertito a doppiarlo e se mi fosse piaciuto il film. Pochi attimi, era in ritardo. È sempre gentile e molto affabile. Un signore».

Dei film che hai interpretato in qualità di attore, quale ricordi con maggiore soddisfazione, e quale con minore simpatia?

«Se parliamo di cinema, come attore Amore mio non farmi male mi ha soddisfatto molto. Meno Per amore di Cesarina (entrambi di Vittorio Sindoni). Per quanto riguarda la tv, ne ho fatti talmente tanti, che sono ampiamente soddisfatto. Tra gli ultimi, ricordo Il confine e Padre Pio, entrambi di Carlo Carlei».

Per il doppiaggio di Tom Hanks hai ricevuto il prestigioso “Leggio d’oro”. È questo il premio a cui tieni maggiormente? O ne hai un altro, che preferisci?

«Ho ricevuto 36 premi: tutti mi hanno gratificato, soprattutto quelli vinti a “Voci nell’ombra” per Truman Capote – A sangue freddo di Bennett Miller, Top Gun: Maverick di John Kosinski. E i due Nastri d’argento per aver doppiato Eric Bogosian in Talk Radio e Tom Cruise in Magnolia».

Magnolia: uno dei miei film preferiti! Nel doppiaggio, di cui sei anche direttore oltre che interprete, quale trovi essere la fatica più grande e quale la gioia più profonda?

«La fatica e la gioia più grande nel doppiaggio è riuscire ad essere fedele all’originale come interprete, o dialoghista, o direttore: è questa la mia missione che non deve mai essere impossibile!».

Roberto Chevalier

Se tu fossi un supereroe, che supereroe saresti e che superpotere avresti?

«Da supereroe mi batterei per la giustizia con tutti i superpoteri».

Se tu avessi la macchina del tempo, dove andresti?

«Con la macchina del tempo, tornerei alla mia infanzia».

Il tuo drink preferito?

«Il mojito».

Cosa puoi fare tu per salvare, o migliorare, il mondo?

«Per salvare/migliorare il mondo, cambierei tantissimi politici ovunque!».

La tua vacanza ideale?

«La mia vacanza ideale è quella che ritempra corpo e spirito».

Hai progetti di cui vuoi parlarci?

«Ho tanti progetti ma, per gli accordi di riservatezza che firmiamo, ancora non ne posso parlare. Però a settembre sarò strapieno di impegni e ne avrete notizia al momento opportuno. Per ora, posso anticipare che dal 13 settembre su Netflix andrà in onda una bellissima serie: Le mille vite di Bernard Tapie, di cui ho diretto il doppiaggio e doppiato il protagonista. Non perdetela!».

Mi hai molto incuriosita, mi segno l’appuntamento e cercherò di non perderla. Intanto un doveroso grazie. Anche perché quando un film è doppiato male, si distrugge tutto il lavoro artistico presente nell’opera. Quindi grazie per gli ottimi lavori di doppiaggio.

Roberto Chevalier con i suoi 36 premi vinti in carriera
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Alessandra Lumachelli
Alessandra Lumachelli
Grafologa forense e consulente grafologica, docente, conferenziera e scrittrice, ha pubblicato saggi, romanzi e libri di poesie. Fra gli altri: “Il costo sociale del ghosting”, “Drinking (and Dancing) with L. A.”, “Amore non mio”, “Scrittura creatività e arte”, “Grafologia. Appunti in ordine sparso”. Da sempre attenta a tematiche etiche e sociali, sostiene Survival. Il nome registrato Drinking with L. A. le appartiene.
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