Oggi, a causa della pandemia generata dalla diffusione nel mondo del Coronavirus, abbiamo avuto il tempo e la possibilità – forzata – di guardare dentro di noi. Ci siamo accorti che la vita condotta fino a ieri era condizionata anche da abitudini indotte dalla società in cui viviamo. Molte di esse sono degne di essere vissute, ma abbiamo potuto verificare come molte altre sono veramente o superflue o prive di contenuti o contrarie ai valori dell’umanità.
E tutto ciò nonostante i suggerimenti, le critiche o, peggio, le condanne che i grandi pensatori hanno espresso da millenni. Ecco che emerge, silenziosa, l’idea che siamo di fronte a un cambiamento sostanziale del nostro modo di vivere. L’insicurezza è tangibile e afferra tutti noi. La precarietà aumentata, la liberalizzazione dilagante, conduce ognuno di noi a sentirsi da solo con le sue incertezze.
Lungo tempo di reclusione in casa
annebbia la mente e offusca il pensiero.
Come potremo ora comunicare
senz’assistere alla nostra voce
mentr’esce flebile da piccolo foro
d’un impenetrabile guscio di paura?
L’illusione genera fantasmi
e a nulla vale aggrapparsi alla realtà
del presente che frana miseramente.
Paura asfissiante spinge a modificar ambiente.
Il nostro sgomento si può superare solo se si ritrova il contatto e la condivisione dei problemi con gli altri. Non saranno le soluzioni personali la panacea della crisi, ma solo in una ritrovata comunità potremo raggiungere la salvezza. Non si può continuare a vivere cercando continuamente un’espansione economica, ma occorre orientare la mira verso un altro obiettivo: il futuro. Il futuro è esattamente ciò che stiamo ‘rubando’ alle nuove generazioni.
Ma allora coinvolgiamo i giovani alla costruzione di qualcosa che è solamente di loro competenza! Forziamo il loro ingresso nella sfera delle decisioni per far esprimere la loro intelligenza.
C’è qualcuno che con reverse mentoring intende un processo mediante il quale la nuova generazione ‘digitale’ può aiutare i senior a familiarizzare con la tecnologia. Io credo che, predisponendoci all’ascolto, avremo sicuramente molto da imparare da loro e non solo sulla tecnologia digitale!
(da Verso il cambiamento. Nella stessa barca, ed. Controluce maggio 2020)