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Nato: bluff e giri di valzer su Svezia e Finlandia. E l’Europa resta a guardare

Che senso ha la strategia Usa del patto militare con i Paesi scandinavi? Il no dell'Europa è l'unica via per restituirle peso internazionale

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Putin si stava isolando da solo ma noi, noi Occidente, stiamo facendo di tutto, e anche con notevole successo, per avvicinarlo alla Cina, all’India, all’Africa, al Medio Oriente e via dicendo. Secondo me gli Usa dovrebbero una volta per tutte prendere atto del fatto che non sono più l’unica potenza mondiale e forse neanche più la più grossa o comunque presto non lo saranno più, già superati o incalzati dalla Russia come potenza nucleare e dalla Cina come potenza economica. 

L’altro giorno il Corriere della Sera scriveva che questa è una guerra combattuta dalla Russia con i sistemi del passato; a me sembra che a muoversi nel passato siano invece proprio gli Usa, abituati a fare la voce grossa ricorrendo alla legge del più forte solo che ormai non sono i più forti ma continuano a far finta di non accorgersene, seguiti in questo dalla sola Europa eterno gregario.

Quando Putin non aveva ancora aggredito e invaso l’Ucraina dicevano che la Nato non era posto per l’Ucraina e non lo sarebbe stato ancora per lungo tempo. Ora, dopo che Putin ha fatto dell’accerchiamento della Russia da parte della Nato, vero o presunto che sia, uno dei suoi primi alibi e che con minacce varie ha messo le mani avanti su un eventuale ingresso nell’alleanza da parte di Svezia e Finlandia, che senso ha e a quale strategia risponde questa eventuale mossa da parte occidentale? E a Zelensky chi glielo spiega perché lui no e Svezia e Finlandia invece sì?

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E se Putin desse fuori di matto e ne facesse un’altra delle sue forzando il confine finlandese noi, noi sempre come Occidente, sappiamo già come reagire e fino a che punto… o stiamo solo bluffando? Non ci basta la guerra in Ucraina? Ce ne vogliamo andare a cercare un’altra nel Mar Baltico?

Non lo abbiamo ancora capito che il mondo è cambiato? Che non c’è più uno sceriffo che governa la baracca da solo? Che le controversie non dovrebbero risolversi più con le armi e la legge del più forte? Che il futuro sta nella globalizzazione, nella complementarietà, nella collaborazione?

Sarà una bestemmia ma secondo me l’unico modo per provare a tornare tutti con i piedi per terra, e al tempo stesso l’ultima carta dell’Europa per sparigliare la situazione e fare un importante passo avanti verso un nuovo ordine mondiale, sarebbe proprio che la stessa Europa alzasse per una volta la testa e si opponesse in massa all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato.

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Achille Nobiloni
Achille Nobiloni
Nato a Frascati (Roma) nel 1952. Giornalista pubblicista. Dieci anni corrispondente del Messaggero dalla provincia; quindici anni redattore dell'agenzia Staffetta Quotidiana Petrolifera, venti anni dirigente d'azienda in Agip Petroli e in Eni nella direzione Relazioni Esterne e Rapporti Istituzionali. Attualmente in pensione, appassionato di storia locale e arte.
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