I Musei Vaticani nell’Olimpo dei luoghi di cultura più visitati al mondo. Sono 7 milioni le persone accolte annualmente, provenienti da numerose nazioni. Ad affermarlo è anche la rivista Icon, che annovera il museo nazionale della Città del Vaticano tra quelli più ambiti dal pubblico: I 10 musei più visitati al mondo.
Sul podio ci sono il Louvre di Parigi, la Galleria degli Uffizi di Firenze e il National Museum of China. Per entrare in questo scrigno di tesori e capolavori che si trova nel centro di Roma, i turisti sono disposti a sopportare file interminabili. È bene quindi prenotare prima il biglietto on line sul sito ufficiale Musei Vaticani.
All’interno dei musei sono conservate circa 70mila opere. Il Vaticano stesso è un capolavoro di architettura che racconta il passaggio di epoche storiche con la firma, tra gli altri, di Bramante e Canova. «Neanche io, che lavoro qui da quasi trent’anni, sono riuscita a visitare tutte le stanze e ad ammirare tutte le opere», ci confida una guida esperta mentre cerca di farsi largo tra i nutriti gruppi di visitatori.
Un infinito labirinto di meraviglie che attraversa ventuno secoli e 266 papi da Pietro a Francesco. E che affascina e attira l’attenzione delle fasce più svariate di persone: gli studiosi e gli studenti, ovviamente; e poi c’è un vastissimo pubblico di persone comuni, anche con bambini al seguito, che arrivano da ogni parte del mondo per conoscere una delle raccolte di opere più copiosa e preziosa nel panorama internazionale.
Nei 53 musei sono conservati affreschi, mosaici, quadri, sculture di incomparabile e inestimabile bellezza frutto delle virtuose abilità di sommi artisti: Giotto, Beato Angelico, Raffaello, Caravaggio e ovviamente Michelangelo Buonarroti, solo per fare alcuni nomi.
I Musei vantano una lunga storia e devono la loro fondazione a papa Giulio II nel 1506. L’apertura al pubblico, invece, avvenne nel 1771 per volere di papa Clemente XIV.
Prima di immergersi in questo straordinario complesso monumentale e museale, che si sviluppa in 1400 stanze, è bene dotarsi di qualche informazione in più, così da arrivare preparati e non perdere l’opportunità di completare la visita in maniera autonoma, una volta terminata quella guidata. Perché ci sono anche il Museo Gregoriano dedicato all’Egitto, agli Etruschi ed etnologico. E anche degli splendidi giardini interni.
Le guide esperte offrono un’esperienza culturale arricchita da aneddoti e curiosità. Scopriamo, ad esempio, che la mirabile scultura del sacerdote Laocoonte venne trovata nel 1500 a Roma durante un crollo in una vigna e che il braccio destro ebbe vita tormentata: dapprima mancante, venne ricostruito in maniera difforme dall’originale, per essere poi sostituito con quello autentico ritrovato secoli dopo, nei primi del 900.
E ci volle lo stesso arco di tempo per accertare l’identità del Torso del Belvedere, un corpo di uomo privo di arti e gambe attribuito all’eroe greco Aiace, protagonista della guerra di Troia, e scolpito nell’atto di meditare il suicidio. E scopriamo che anche l’enorme vasca tonda in porfido proveniente dalla Domus Aurea è ricavata da un unico blocco di pietra: Museo Pio Clementino.
Ma si resta letteralmente estasiati di fronte alla superba eredità lasciata dai due maestri indiscussi della pittura ai quali i papi si affidarono, quando si entra nelle Stanze di Raffaello e nella Cappella Sistina.
E lo sguardo viene abbagliato dallo splendore della Galleria delle Carte Geografiche, un corridoio di 120 metri di lunghezza e sei di larghezza sulle cui pareti sono raffigurate quaranta carte delle varie regioni d’Italia dalla volta magistralmente e completamente dipinta.
L’opera fu diretta dal matematico e geografo Ignazio Danti.
Una scala elicoidale accompagna verso l’uscita i visitatori, storditi e stupiti da tanta magnificenza. Vista dall’alto è come una gigantesca spirale che sembra non finire. Quasi a ricordare l’infinito patrimonio di cultura, sapienza e fede di cui Musei Vaticani sono i custodi.