Nonostante le numerose tragedie che si registrano ogni anno sulla rotta marittima che porta dalla costa algerina alla Spagna, questa rimane “invisibile”. In un rapporto pubblicato all’inizio di febbraio, dopo mesi di indagini, l’Ong spagnola Caminando Fronteras propone di ripristinare alcune verità. Ad approfondire il tema Douada Saré del portale Black Post.
Su questo passaggio nel Mediterraneo, scrive ancora, si consumano tragedie durante tutto l’anno: nel 2022, almeno 464 persone sono morte in 43 naufragi, rispetto alle 191 del 2021. Con 1.583 morti tra il 2018 e il 2022, questa è anche la seconda rotta migratoria più mortale verso la Spagna degli ultimi cinque anni, dopo quella delle Isole Canarie.
Nonostante questo macabro conteggio, tale rotta migratoria rimane “invisibile”, come denuncia ancora Caminando Fronteras nel suo ultimo reportage intitolato “Muro dell’indifferenza, la rotta algerina nel Mediterraneo occidentale”. Soprattutto, è molto spesso descritto solo attraverso il prisma di una rotta per “migranti economici” le cui aspirazioni sono molto poco conosciute.
«In Spagna si sa molto poco dell’Algeria. E quel poco che si sa è il pregiudizio sulle persone che attraversano il mare», afferma il rapporto. Sulla base di interviste con le famiglie delle vittime, i migranti, i rappresentanti amministrativi e gli assistenti sociali in Algeria, Spagna e Francia, il documento ristabilisce alcuni preconcetti.
(Agenzia DIRE)