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Mattia Santandrea: Batman e la “serendipity” sul piatto del dj

«Cerco di far divertire la gente che partecipa ai nostri eventi». Anima il sabato nelle Marche. A luglio è a Civitanova e Porto S. Giorgio

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Quando lo scrittore inglese Horace Walpole coniò il termine serendipity, nel 1754, non poteva ovviamente immaginare quanto intensamente sarebbe stato utilizzato poi, nei secoli a venire. Ad esempio, in un film per bambini The Parent Trap, prodotto dalla Disney, o nel film sentimentale City of Angels. L’occasione di fare scoperte per puro caso, o il trovare una cosa imprevista e non cercata mentre se ne sta cercando un’altra, costituisce a grandi linee il concetto di serendipity (non chiamatela serendipità, vi prego, così come sarebbe altamente ridicolo chiamare sbarra il bar, o vettura a tassametro il taxi).

Nella notte estiva, sul lungomare percorso a differenti velocità da pedoni e ciclisti, penso al nome del dj che sto per intervistare, e mi suona familiare. Ma la certezza di aver già incontrato, per altri motivi e diverse volte, Mattia Santandrea di Better Sound mi balenerà solo al sentire la sua voce e vedere da vicino la sua faccia.

In passato, infatti, ci siamo casualmente incrociati ad altri eventi, in altri club (Heartz Club, Villa Bonaccorsi, Gate) e stasera eccoci qua, direttamente per la sua intervista (che trovate anche in video sul mio canale YouTube) nella zona di Fermo, nelle Marche.

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«Da 19 anni ho la passione per il “lavoro” del dj. Chiamiamolo lavoro, che è diventato una realtà a tutti gli effetti. Da tre anni collaboro col Settepuntonove, questo bellissimo locale vicino a Porto San Giorgio, in cui facciamo delle belle cose importanti, come stasera». Accenna cioè al dj set che sta per iniziare, con lui, Pech ed Antheo o Anteo Salvatori, che suoneranno solo vinili.

Sulla domanda del supereroe ha un attimo di panico, poi risponde: «Il mio preferito è sempre stato Batman. Forse perché vive di notte. Visto che la mia passione è notturna, per forza di cose. Col superpotere di far divertire la gente. Quello che ci auguriamo, che ci aspettiamo stasera, di fare un bell’evento e di fare divertire le persone che ci hanno scelto stasera. Che è un privilegio».

Per la scelta della destinazione del viaggio con la macchina del tempo, nessun dubbio: «Sicuramente andrei negli anni ’70, alla nascita dello Studio 54 e del Paradise Garage a New York. Perché sono l’ispirazione da cui è nato tutto, il dance floor, l’idea del dj di mixare, miscelare dei dischi insieme, col vinile. Queste persone hanno creato la cultura di lavorare fino al venerdì e poi il sabato sfogare il proprio divertimento, rendendosi liberi all’interno di un locale».

Il drink ci accomuna: «È il Cosmopolitan». E aggiungo io l’eventuale motivo, che lui afferma di non conoscere: per me, perché è dolce e colorato. Sulla domanda a soggetto, verto sulle eventuali altre passioni possedute, al di là della musica. «Gioco a calcio: è un’altra passione. Anche la moda è una mia passione: ho un negozio di abbigliamento, un’attività trasmessami dalla famiglia, una cosa con cui sono nato e cresciuto».

Per quanto riguarda le modalità per il miglioramento, o la salvezza, del mondo, Mattia risponde: «La cosa che posso fare, nel mio piccolo, è far divertire le persone, quando scelgono di venire ai nostri eventi. Questo mi sento di poter fare. Le persone che magari hanno problemi di lavoro, familiari, personali, sulle spalle, ed il sabato sera escono in cerca di spensieratezza: cerco di farli tornare a casa col sorriso. Questo è quello che mi impegno a fare ogni sabato sera».

Lo lascio dirigersi alla consolle, così può iniziare a mixare i suoi vinili. E ricordo un pensiero dello scrittore Jack Kerouac: «Basta seguire la strada e prima o poi si fa il giro del mondo. Non può finire in nessun altro posto, no?».

Le prossime date per seguire Mattia Santandrea sono: a Civitanova Marche (Croce del Sud, 21 luglio, insieme a Eyehole), a Porto San Giorgio (Settepuntonove, 28 luglio).

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Alessandra Lumachelli
Alessandra Lumachelli
Grafologa forense e consulente grafologica, docente, conferenziera e scrittrice, ha pubblicato saggi, romanzi e libri di poesie. Fra gli altri: “Il costo sociale del ghosting”, “Drinking (and Dancing) with L. A.”, “Amore non mio”, “Scrittura creatività e arte”, “Grafologia. Appunti in ordine sparso”. Da sempre attenta a tematiche etiche e sociali, sostiene Survival. Il nome registrato Drinking with L. A. le appartiene.
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