Il suggestivo spazio espositivo delle Scuderie Aldobrandini di Frascati, in piazza Guglielmo Marconi 6, ospita da sabato 3 a domenica 25 febbraio L’umano oltre la storia di Stefano Piali: un artista che, da oltre quarant’anni, con il suo personale segno pittorico e scultoreo si misura in una produzione che lascia ogni volta stupiti, così come ben descritto nel testo critico di Ida Mitrano che apre lo splendido catalogo della mostra.
I punti cardine del suo lavoro risiedono nell’apparente dicotomia tra storia e tradizione, modernità e passato, movimento, metamorfosi e stasi che diventano nell’artista nuovi scenari per il suo estro contemporaneo. In particolare questa esposizione, in uno dei centri più vitali dei Castelli Romani, lo vede impegnato in una nuova sfida: quella con l’essenza stessa dell’uomo e del significato dell’arte. In Piali, infatti, l’arte non solo trasforma e plasma la materia alla ricerca di bellezza, ma dialoga costantemente “oltre l’umano”, distante solo apparentemente dalla società attuale, percepita invece visceralmente e della quale denuncia la condizione inedita, la perdita, appunto, di umanità.
Nella sua pittura e scultura le figure prendono forma, i volumi si riempiono, si incidono, si graffiano, gli spazi bianchi delle tele prendono vita. Niente a che vedere con gli anonimi stupori tecnologici a cui oggi sembriamo abituarci. L’arte di Piali nasce dalla esitazione, dalla imprevedibilità, dalla inconsapevolezza.
Qualcosa di estremamente umano, legato alla tradizione dei grandi Maestri del passato, da Michelangelo a Tiepolo e Caravaggio, che l’artista riempie di quel “quid” che lo contraddistingue e che diventa la sua ossessione: mettere a fuoco l’uomo e la sua trasformazione nell’incontro simbiotico tra pittura e scultura perché, come lui stesso afferma, «quando scolpisco ho nostalgia della pittura, quando dipingo ho nostalgia della scultura».
Ecco che la potenza plastica della forma, i panneggi che avvolgono e stringono i corpi, la tensione del movimento che si arresta improvviso in certe parti della tela, del marmo e del bronzo, fanno fluire la sua forte ossessione di rappresentare non la storia ma l’uomo nella storia, oltre la storia. Lo si percepisce in opere come Energia in movimento, un trittico di grandi dimensioni dove i protagonisti sono l’uno incurante dell’altro e dove ognuno vive il proprio accedere nella storia; o nel potente fermo immagine di Eteriche evoluzioni, L’Angelo della speranza, Stravolgimenti essenziali o, ancora, ne Il folle volo: tutti dipinti che nella loro instabilità della scena sembrano trovarsi, invece, proprio là dove devono stare per essere, per esistere.
La mostra offre l’opportunità straordinaria di esplorare il suo Dentro e fuori l’opera o la Fuga dalla storia, per richiamare ancora solo alcune delle opere con cui l’artista si interroga e pone interrogativi sull’uomo. Uno sguardo oltre l’umano, dunque, che diventa condizione di resilienza e speranza per affermare quella umanità che oggi è negata, quella fragilità messa a nudo a cui Piali restituisce il potente seme della vita attraverso l’unicità del suo processo creativo.
«È con grande entusiasmo e onore – ha dichiarato la sindaca di Frascati, Francesca Sbardella – che accolgo la straordinaria mostra dell’artista Stefano Piali nella nostra struttura museale. L’arte di Piali, come magistralmente delineato nel testo critico di Ida Mitrano, si distingue per la sua complessità e profondità, con la capacità di coniugare le tecniche tradizionali, come la pittura e la scultura, con la contemporaneità delle sue visioni. Attraverso la sua opera ci invita a riflettere sulle sfide della nostra epoca, incanalando le ansie e le speranze dell’umano contemporaneo. La mostra, che offre uno sguardo approfondito sulla ricerca di Piali attraverso gli anni, si presenta come un’occasione unica per il pubblico di immergersi nella profondità della condizione umana, oltre la storia convenzionale. Stefano Piali non solo si confronta con la tradizione e i maestri del passato, ma li abbraccia e li trasforma in un linguaggio personale e contemporaneo. Incoraggio tutti i cittadini di Frascati e i visitatori a esplorare questa straordinaria mostra, a lasciarsi trasportare dalla bellezza delle opere di Piali. Che questa esposizione sia un catalizzatore per riflessioni profonde e significative sulla condizione umana e sul ruolo dell’arte nel plasmare il nostro futuro».