“Mai più”, un saggio di Sonda per dire basta agli usi e gli abusi del Giorno della Memoria. Ugo Volli, uno dei più autorevoli semiologi italiani, passa in rassegna tutti i significati attribuiti negli anni al Giorno della Memoria: le strumentalizzazioni e le deformazioni che ne hanno fatto esponenti politici, giornalisti e personaggi pubblici. Un punto di vista diverso dal solito per parlare di memoria in modo critico e consapevole.
In una società sempre più povera di simboli e ricorrenze condivise, qual è il vero significato del Giorno della Memoria? Il 27 gennaio di ogni anno celebriamo il Giorno della Memoria per ricordare la Shoah, un evento così tragico che ha cambiato la storia dell’umanità, ma che discorso dopo discorso, retorica dopo retorica, rischia di diventare un omaggio astratto e inflazionato.
Ugo Volli analizza i significati attribuiti negli anni a questa ricorrenza evidenziandone i fraintendimenti, le ipocrisie, ma anche le banalizzazioni e i ribaltamenti di prospettiva che sfociano, nei casi estremi, nel negazionismo.
Perché la memoria può essere liberatoria e costruttiva se si esercita sulla capacità di vedere, ricostruire e ricordare il meccanismo dettagliato di una vicenda, non sulla sua generalizzazione o universalizzazione, che in definitiva significa banalizzazione.
(Angelipress.com)