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Maduro vuole la Guayana Esequiba nei confini del Venezuela, tensione nell’area

Regione ricca di petrolio, è della Guyana, che si è rivolta alla Corte internazionale dopo il referendum sull'annessione, su cui pesano dubbi

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Nicolás Maduro, presidente del Venezuela, ha celebrato come una vittoria il fatto che il referendum di domenica scorsa sull’utilizzo delle risorse della Guayana Esequiba sia stato approvato dalla maggioranza dei votanti. La Guayana Esequiba è una regione che comprende il 70% del territorio della Guyana, uno Stato confinante con il Venezuela, della quale quest’ultimo rivendica il legittimo controllo.

Si tratta di una regione ricca di risorse, tra cui numerosi giacimenti petroliferi, motivo per cui, a seguito dei risultati del referendum, Maduro ha immediatamente ordinato all’azienda petrolifera statale Pdvsa di concedere licenze per lo sfruttamento di petrolio e gas nella regione dell’Esequibo. Tuttavia, si tratta di un referendum i cui risultati sono stati, tra l’altro, contestati da vari osservatori.

Al voto hanno infatti partecipato 10,4 milioni di persone, a fronte di una popolazione di poco più di 28 milioni. Al di là dell’affluenza bassa, il 95% dei votanti si sarebbe detto favorevole all’annessione, dato che ha destato non pochi sospetti. In ogni caso, il referendum è privo di valore legale poiché la regione in questione, seppur contesa, fa parte di un altro Stato sovrano, su cui attualmente il Venezuela non ha formalmente alcun diritto di appropriazione. 

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Proprio per questo motivo, la Guyana, preoccupata dalla situazione e temendo una possibile invasione militare da parte del Venezuela, si è rivolta alla Corte internazionale di giustizia, il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, che si occupa di dispute a livello di diritto internazionale. Normalmente, questi casi richiedono anni per essere risolti, poiché è necessario esaminare le posizioni di entrambi gli Stati coinvolti. Nel frattempo, la Corte internazionale di giustizia ha ordinato al Venezuela di non compiere alcuna azione che possa alterare lo status quo della Guyana.

Il territorio conteso faceva parte del Venezuela ai tempi dell’impero spagnolo. Più nello specifico, si parla della frontiera stabilita nel 1777 tra Spagna e Paesi Bassi. Nel 1811, il Venezuela ottenne però l’indipendenza dalla Spagna e la Guayana Esequiba divenne oggetto di una contesa tra i Paesi Bassi e il Regno Unito, che all’epoca occupavano la Guyana. La presenza del Regno Unito è la ragione per cui oggi in Guyana si parla inglese.

Il confine tra la Guyana e il Venezuela fu stabilito nel 1899 da un tribunale internazionale, che stabilì che la Guayana Esequiba apparteneva al Regno Unito, ponendo fine alla disputa. Successivamente, nel 1966, la Guyana ottenne l’indipendenza e divenne uno stato sovrano. Tuttavia, le rivendicazioni venezuelane non si sono fermate da allora. Martedì, Maduro ha presentato una nuova mappa che ritrae la Guayana Esequiba come territorio parte del Venezuela.

Maduro mostra la sua nuova cartina del Venezuela, con la regione contesa posta all’interno dei confini
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Emanuele Gualandri
Emanuele Gualandri
Laureato in Politica e Diritto internazionale all'Università Statale di Milano. Ha lavorato su Milano come videogiornalista occupandosi di casi di cronaca locale e nazionale nonché politica e movimenti sociali. Ha realizzato analisi sotto forma di video-approfondimenti su YouTube per la pagina di informazione “inBreve”, attirando migliaia di visitatori. Al momento si trova a Bruxelles per conseguire un master in giornalismo e media alla Vub (Vrije Universiteit Brussel).
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