Il vescovo di Civita Castellana interviene sul caso della Madonna di Trevignano Romano e sconsiglia i fedeli dal partecipare ad incontri sulle presunte apparizioni e rivelazioni di cui si parla da tempo riguardo alla statuetta di legno della Vergine che, periodicamente, si dice pianga lacrime di sangue ogni giorno 3 del mese. La Chiesa prende quindi le distanze e consiglia prudenza, in attesa dei risultati degli approfondimenti affidati ad una apposita commissione diocesana.
In riferimento ai presunti fenomeni soprannaturali che si verificherebbero nella cittadina lin provincia di Roma sulle sponde del lago di Bracciano, il vescovo Marco Salvi ha reso noto che la commissione diocesana, da lui stesso costituita e incaricata, sta ancora lavorando per reperire e approfondire ulteriori elementi. L’obiettivo della commissione è pervenire a un giudizio complessivo e definitivo da parte della Chiesa sulle presunte apparizioni e rivelazioni private. Un accertamento che dovrà avvenire nel rispetto delle Normae della Congregazione per la Dottrina della Fede, ora divenuta Dicastero per la Dottrina della Fede.
L’indagine, ribadiscono dalla Diocesi, come si può agevolmente comprendere richiede tempi adeguati e opportuna ponderatezza. «In attesa di tale giudizio, in base ai primi orientamenti a cui è giunta la Commissione, tenendo conto della prudenza secolare della Chiesa in casi come questo – ha dichiarato il vescovo Salvi – si sconsiglia ai fedeli di partecipare a tali eventi, fino a un pronunciamento definitivo da parte della preposta autorità».
«La Diocesi dunque – prosegue il presule – invita tutti i soggetti interessati rientrino nella condotta discreta, prudente e rispettosa senza la quale non è possibile vivere la comunione ecclesiale, primo dono che gli autentici doni del Cielo rafforzano; non si organizzino incontri pubblici (siano essi di preghiera e/o di catechesi) che diano l’impressione o la certezza che la Chiesa abbia autenticato i fatti di Trevignano; che i sacerdoti in particolare si astengano dall’esprimere pubblicamente, nell’esercizio del loro ministero, la loro opinione personale sul fenomeno; che i fedeli nutrano la loro comunione di amore con Maria, Madre del Signore e della Chiesa, a partire dalla Parola di Dio e dalla liturgia della Chiesa, che sono il vero e reale luogo d’incontro quotidiano con colei che ci viene donata dalla Trinità quale segno di consolazione e di sicura speranza».