«Le soddisfazioni che provo anche nel fare le piccole cose mi fanno apprezzare il senso della vita e mi danno la forza di andare avanti giorno dopo giorno». Ginevra Pianelli non è più, ormai, un’esordiente nel mondo della moda, avendo alle spalle già tre anni di attività ed esperienze importanti, come Miss Italia e sfilate per brand prestigiosi, sebbene abbia solo 19 anni. Ma la strada che si apre di fronte alla giovane di Fiumicino si preannuncia ancora lunga e interessante.
E lei ha le idee forti e chiare di una donna del Terzo millennio. Ai pressanti impegni delle passerelle alterna lo studio universitario e l’attività di volontariato con i bambini.
Come è iniziata la tua avventura nel mondo dello spettacolo e della moda?
«La mia avventura nel mondo dello spettacolo e della moda è iniziata tre anni fa circa, dentro uno studio fotografico. Inesperta, mi avvicino a questa realtà assistendo ad uno shooting di un’altra ragazza. Quel giorno la voglia di intraprendere questo percorso era tanta, ma tanta anche la timidezza che mi ha fatto pensare non facesse per me. Una settimana dopo mi arriva un mio scatto rubato fatto da un fotografo che stava lì: quella foto è stato il mio punto di partenza».
Quali sono gli eventi con cui hai iniziato la tua carriera e quelli a cui sei maggiormente legata?
«Dopo quel famoso scatto rubato mi sono rimboccata le maniche, ho cominciato a girare, imparare e provare. Da lì le prime esperienze, dai concorsi di bellezza alle sfilate di alta moda. I concorsi sono stati fondamentali per me, mi hanno insegnato a mettermi in gioco senza vergogna e senza paura e, soprattutto, ho avuto l’occasione di conoscere persone meravigliose con le quali ho costruito legami molto forti. C’è chi dice che i concorsi di bellezza siano nocivi, perché incentrati sulla competizione. Io vi posso dire che mi trovavo a sistemare i capelli alle altre, rimanendo prima dell’inizio dello spettacolo con i miei ancora da sistemare; ho prestato vestiti che non ho mai più rivisto e messo tacchi più piccoli per prestarli alle altre. Penso che mi abbiano aiutato a tirare fuori il meglio di me stessa e ne sarò sempre grata».
«Dopo i primi concorsi cominciano ad arrivare le prime proposte lavorative, fino a che non mi ritrovo alla Milano fashion week a sfilare per grandi brand tra i quali Sara Onsi. Torno in città e mi chiamano per sfilare all’alta moda di Roma, e così via tutte le proposte lavorative, a cui sono grata perché mi stanno formando giorno dopo giorno. Un’esperienza che mi rimarrà sempre nel cuore è Miss Italia. Arrivata alle finali regionali due anni fa, decisi di fermarmi perché avrei dovuto continuare il percorso online e la cosa non mi entusiasmava molto, visto che amo il contatto diretto e visivo con le persone. Nonostante questo, e anche se durata poco, è stata un’esperienza bellissima che mi porterò sempre nel cuore».
A soli 19 anni sei già un personaggio nel tuo mondo. Quali sono le sensazioni che provi?
«Non mi reputo un personaggio: tutto quello che ho fatto lo considero un inizio; ho tanto da imparare e non mi sentirò mai arrivata. Posso dire, però, che le soddisfazioni che provo anche nel fare le piccole cose mi fanno apprezzare il senso della vita e mi danno la forza di andare avanti giorno dopo giorno».
La tua famiglia come ti supporta nei tuoi impegni? E hai qualcuno in particolare, anche al di fuori della cerchia familiare, a cui sei particolarmente legata e grata per il suo supporto?
«Diciamo che la mia fan numero uno è mia madre: lei mi supporta e sopporta ogni giorno, a livello lavorativo e non. Mi segue ovunque, lavoro permettendo, e quando non sta sul posto è sempre pronta ad aspettare video o foto di quello che sto facendo. Assiste a successi e fallimenti e non la potrò mai ringraziare abbastanza».
Hai una vita molto piena, nonostante la giovane età. Sei sulla strada del successo ma sei pur sempre una ragazza di 19 anni, che vive il suo tempo e ha una sua “normalità”. Come vivi la tua quotidianità? Hai hobby o passioni che coltivi nel tempo libero?
«Ho sempre avuto una vita molto impegnata, sin da piccolina, dall’età di tre anni quando la danza occupava tutto il mio tempo libero. Circa tre anni fa ho iniziato il lavoro come cameriera che mi trovavo ad alternare con il liceo, il lavoro da modella e il volontariato. Il lavoro come cameriera l’ho abbandonato quasi un mesetto fa e ho cominciato a dedicarmi maggiormente al resto. A dei bambini bellissimi di cui mi occupo tre giorni a settimana alla comunità di Sant’Egidio a passerelle e set e a libri universitari».
Quale scuola hai frequentato? I tuoi coetanei, compagni e compagne di scuola, come ti hanno seguito in questo tuo inizio di carriera? E la tua città, Fiumicino?
«Ho frequentato l’Anco Marzio, liceo delle scienze umane di Ostia. Durante il periodo scolastico mi sono trovata a girare molto per lavoro e fare coincidere tutto era sempre molto difficile. In classe non ho mai avuto grandi sostenitori, anzi. Ed è per questo che inizialmente tendevo a tenere tutto per me. Con il passare degli anni, crescendo, ho cominciato a conoscermi e conoscere meglio le persone che mi circondavano e quelle con le quali avrei dovuto condividere il mio percorso. Fiumicino la conosco da poco: sono sei mesi che vivo qui; devo ancora ambientarmi ma mi piace molto, tutti molto cordiali e disponibili e spero di fare qualche lavoro anche qui per rappresentarla al meglio.
All’Università “La Sapienza” di Roma hai scelto di studiare Scienze della moda e dello spettacolo. Hai scelto quindi di seguire la tua passione per questi settori. Come vedi il tuo futuro e quali sono i tuoi progetti, le tue aspettative, i tuoi sogni?
«Ho cambiato Facoltà da poco. Mi sono resa conto che questo mondo scoperto per gioco in realtà è il mio mondo e, oltre a lavorarci nel pratico, volevo anche acquisire più competenze possibili al riguardo per potermi muovere meglio e conoscere fino in fondo ciò con cui lavoro. Sicuramente oltre che del mondo della moda vorrei approfondire la conoscenza anche di quello della recitazione: mi è sempre piaciuto, ho frequentato qualche corso da piccola ma per un motivo o per un altro non sono mai andata avanti. Per quanto riguarda la Facoltà che ho scelto, spero mi possa portare a lavorare per grandi aziende di moda come direttore creativo e supervisor di comunicazione e branding».
Sulle donne, specialmente se giovani come te, grava ancora nella nostra società il peso di una cultura antiquata, che talvolta si esprime addirittura in maniera sessista e prevaricatrice e, all’estremo, anche violenta. Da donna di oggi, come vivi questa situazione? Qual è il tuo giudizio su ciò che accade e cosa pensi si dovrebbe fare?
«Penso ci sia molto da migliorare ma alla base ci siamo noi, noi esseri umani che abbiamo colpa di tutto. Credo che l’insegnamento più importante vada fatto dai primi anni di vita: se ogni persona avesse ricevuto dalle famiglie quelli che sono i valori, i principi e le cose di assoluta priorità che vanno rispettate a quest’ora non staremmo in questo modo. Io nel mio piccolo ogni giorno cerco di fare qualcosa per tutte queste persone che ad oggi sono vittime. Nel mio piccolo, intendo che se vedo una persona, che sia maschio o che sia femmina, stare in difficoltà io faccio il primo passo e in ogni modo cerco di tendere una mano. Per questo se un domani dovessi diventare qualcuno a cui la gente si affiderà di più, il mio primo pensiero sarebbe quello di affrontare e cercare di cambiare questa questione».
C’è una donna che per te rappresenta un modello a cui ispirarsi?
«A livello artistico la donna a cui mi ispiro è sicuramente Coco Chanel, che introdusse un nuovo modo di vestire che racchiudeva comodità ed eleganza. Attraverso la moda volle rappresentare un nuovo modello femminile che si stava affermando nel ‘900: una donna dinamica, nuova, non più schiava dell’abbigliamento costrittivo».
Com’è una tua giornata-tipo?
«I miei impegni universitari e lavorativi coincidono quasi sempre, quindi mi trovo giornate completamente vuote e giornate dove non mi fermo un attimo. Anche in queste ultime però riesco a dedicare del tempo a me stessa e alla mia famiglia. Nelle giornate più impegnate mi alzo presto la mattina, metto i libri nello zaino e mi avvio con il treno verso la meta da raggiungere per i lavori. Passo molte giornate fuori casa e per me, una ragazza molto abitudinaria, all’inizio non è stato facile, ma dopo mi sono resa conto che questa cosa mi riempie la vita e non mi stanca mai».
Il tuo lavoro ti ha portato ad un ruolo importante: quello di testimonial della Roma. Quali emozioni ti danno la Serie A e lo Stadio Olimpico?
«È un’esperienza bellissima quella che sto facendo e da ottima tifosa sono ancora più felice di poter rappresentare la mia squadra del cuore. L’ambiente lavorativo che c’è intorno è spettacolare, per non parlare dei cori e dei tanti tifosi che ogni volta si riuniscono per accompagnare la loro squadra. Emozioni che provo alla stessa maniera durante ogni partita: la pelle d’oca e la voglia di cantare prendono il sopravvento e qualche volta mi scordo che sono lì in veste di hostess e non di tifosa».
Il tuo rapporto con il pubblico e i tuoi ammiratori?
«Diciamo che non ho mai fatto distinzioni: parlo allo stesso modo con tutti e sono sempre pronta ad aiutare o dare consigli. Mi sono ritrovata anche in situazioni spiacevoli, però, ovvero di eccessiva ricerca attraverso social, ma questo può succedere a chiunque, anche ad una persona che fa un lavoro diverso dal mio. Quello che voglio dire infatti è di usare i social nel modo giusto e non sottovalutarli, perché se usati nel modo errato possono causare molti problemi».
Hai qualche progetto in cantiere, nella vita privata o nel tuo lavoro, che ci puoi anticipare?
«Ho fame di crescere. Di crescere sia a livello personale sia a livello lavorativo. Sono tanti i progetti che ho: alcuni a cui devo ancora avvicinarmi concretamente, altri con cui sto creando un approccio. Ma per adesso non posso dire niente: spero di potervi aggiornare prossimamente».