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Il libro che verrà, le nuove frontiere dell’algoritmo

In questi tempi in cui domina l'online ecco affacciarsi sulla scena Gpt-3, sistema di scrittura automatica dell’istituto Open AI, sponsorizzato da Microsoft: scrive poesie nello stile di Shakespeare o Baudelaire e genera massime e aforismi. Come ci poniamo, di fronte a queste innovazioni, noi che amiamo il frusciare della carta?

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Correva l’anno 1616, il 23 aprile di quell’anno William Shakespeare, Miguel de Cervantes e Inca Garcilaso de la Vega morivano, lasciando ai posteri le loro opere. Venticinque anni fa l’Unesco proprio evidenziando questo caso della storia letteraria sancì che la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore fosse celebrata in tale ricorrenza. Ieri abbiamo celebrato la giornata mondiale del libro, viva i libri dunque.

Ai loro tempi non esisteva la funzione copia e incolla, ma proprio loro sono stati tra i più trascritti, citati ed emulati per lungo tempo. Edizioni cartacee, e-book e crescita dell’online: in un momento di notevole accelerazione tecnologica i modi di trasmettere, conservare e tramandare i testi si sono moltiplicati. E con la pandemia l’accelerazione è evidente: secondo i dati dell’Aie (Associazione italiana editori) nel 2020 la lettura digitale è salita al 31% (26% nel 2019), mentre il cartaceo rappresenta il 53% ed era il 69% nell’anno precedente.

Nei primi tre mesi del 2021 le vendite dei libri hanno registrato un incremento del 26,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie anche al notevole effetto trainante dell’online, che si attesta intorno al 45 per cento. In questo nuovo corso del sapere e della creatività, che con il self publishing traccia nuovi percorsi, quale sarà il futuro del libro? Il fruscio delle pagine, l’odore della carta stampata quanto sopravviverà al digitale?

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Nel 1967 Italo Calvino aveva già le idee chiare ed una certezza: in tema letterario anche gli algoritmi diranno la loro (Cibernetica e fantasmi)! Anzi lo fanno già. Lo ha provato Ross Goodwin, della New York University, che ha tentato di aggiornare o riscrivere attualizzandolo “On the road” di Jack Kerouac. Risultato: un nuovo romanzo intitolato “The Road” che si può trovare nel sito https://bit.ly/3dfg1z2.

Del resto anche un poeta italiano, Nanni Balestrini, nel 1961, immaginò di ascoltare «la voce della macchina» quando compose la prima poesia al computer, Tape Mark 1. Un mix di versi di altri autori miscelati in un computer. Che fine farà l’autore? Per Italo Calvino, i computer avrebbero scritto romanzi da soli, eliminando l’autore, lasciando «il lettore libero, al centro dell’Arte».

Ed ecco in questi tempi affacciarsi sulla scena Gpt-3, sistema di scrittura automatica dell’istituto Open AI, sponsorizzato da Microsoft: scrive poesie nello stile di Shakespeare o Baudelaire e genera massime e aforismi. Come ci poniamo, di fronte a queste innovazioni, noi che non solo amiamo il frusciare della carta ma come pellegrini andiamo a girellare tra gli scaffali di Shakespeare&company a Parigi, da Barne and Nobles a New York ma conosciamo a menadito i film che hanno come scenografie librerie e biblioteche?

La scrittrice Sigal Samuel racconta alla rivista Vox come nei dialoghi del suo nuovo libro intervenga l’Intelligenza Artificiale, ogni volta che la fantasia si blocca, e ancora più sorprendente è Automed Insights che usa gli algoritmi per scrivere testi su richiesta. Inoltriamoci così nel futuro della scrittura magari tenendo sul comodino una bella edizione cartacea del nostro romanzo del cuore e il diario i Sylvia Beach sulla nascita della libreria che editò James Joice, Hamingway e i grandi americani del Novecento.

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Emanuela Bruni
Emanuela Bruni
Giornalista professionista. Capo ufficio stampa di varie istituzioni tra cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri per oltre 15 anni, è stata la prima donna a ricoprire l’incarico di Capo dell’Ufficio del Cerimoniale di Stato della Repubblica Italiana. Ha lavorato per numerose testate tra cui la Rai e Il Sole 24 ore. Ha scritto numerosi libri, in particolare sulla storia delle donne, mai abbandonando la sua passione primaria per la Storia dell’Arte.
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