Ho criticato il Pd dicendo che parlava più dei propri problemi interni che di quelli del Paese… non posso quindi ora criticare Letta quando nel suo discorso di insediamento a segretario del partito parla dei problemi dell’Italia ma forse qualche piccola riflessione è consentita. I problemi dell’Italia sono tanti: ci sono quelli di carattere generale legati alla crisi economica e sociale, alle disuguaglianze, al mondo del lavoro e della scuola, al sistema elettorale, a quello fiscale, agli sprechi e alla corruzione e poi ci sono tanti problemi specifici legati a ognuno di questi singoli settori e altri ancora.
Ora la preoccupazione di un nuovo segretario chiamato a risollevare le sorti di un partito disastrato e arrivato quasi al lumicino (non dico in valore assoluto perché in teoria è pur sempre ancora il secondo partito nazionale, almeno in Parlamento, ma rispetto alla propria tradizione anche recente come ad esempio il 40% alle europee del 2014) dovrebbe essere quasi duplice e cioè: riscattare le potenzialità del partito, con un programma in grado di riscattare il Paese.
Ebbene, siamo certi che lo ius soli e il voto ai sedicenni siano proprio i problemi principali dell’Italia tanto da farne la bandiera del nuovo Pd? E a livello personale siamo certi che modi di dire quali: «Non ‘vi’ serve un nuovo segretario, ‘vi’ serve un nuovo partito» siano la maniera migliore per eliminare personalismi, faide, frammentazioni e ricompattare il Pd?
“Vi” serve… a chi? Forse “ci” serve a tutti: un vero leader si mette in prima linea “davanti” ai suoi non “al di sopra” di loro! Non faccia Letta l’errore di “sentirsi sereno” per i suoi 860 voti a favore di fronte ai soli 2 contrari e 4 astenuti: è questa una unanimità inverosimile e nei fatti irreale che nel migliore dei casi sa di disperazione da parte degli iscritti, che non sanno più a quale santo votarsi, e nel peggiore di strumentale ipocrisia del tipo: «Vai avanti tu che a noi viene da ridere».
Insomma dopo averlo definito «la persona giusta al posto giusto nel momento giusto» non mi rimangio il mio parere positivo sulla segreteria Letta ma nel fare gli auguri al nuovo segretario gli suggerirei anche un pizzico di attenzione in più nella scelta delle priorità e un po’ più di prudenza nel valutare l’effettiva solidità del suo mandato.