Volantini affissi sui pali della luce, annunci sui social network, dove addirittura compare una pagina Facebook dedicata alla vicenda, appelli video, telecamere di sorveglianza che documentano le gesta del pericolo pubblico numero uno dei droghieri: il misterioso ladro mascherato che ruba pacchetti di caffè dagli scaffali dei negozi della zona. Nei giorni scorsi tra gli abitanti del quartiere Tuscolano a Roma si è scatenata la caccia. Poi la sorpresa, che arriva anch’essa dai social, con un video nel quale una ragazza annuncia: «È solo un progetto universitario, il ladro non esiste, ce lo siamo inventato: volevamo farvi capire l’importanza di tutelare l’ambiente e ciò che la natura produce e noi abitualmente usiamo».
Il falso ladro di caffè, denunciato attraverso dei volantini e un video che invitavano i commercianti del quartiere a stare attenti, è un’operazione di guerrilla marketing organizzata da due studentesse dello IED, l’Istituto europeo di design della Capitale. Le ragazze sono Giulia Canale e Martina Leonardi. Che in un video spiegano il motivo dell’esperimento sociale da loro messo in piedi: l’obiettivo è quello di sensibilizzare le persone sul tema della sostenibilità e dei mutamenti climatici, che provocheranno molti cambiamenti al nostro stile di vita nei prossimi anni.
«L’operazione – spiegano Giulia e Martina – voleva andare a colpire, soprattutto, il target dei più giovani, perché saranno proprio loro a subire le conseguenze di questi cambiamenti climatici». L’esperimento è riuscito in pieno. Il falso ladro ha raccolto l’attenzione di centinaia di persone sui social, che si sono iscritte alla pagina Facebook dove venivano forniti gli aggiornamenti sulle “imprese” del fantomatico ladro, che è raggiungibile a questo indirizzo: https://www.facebook.com/ilquartieretuscolano.
L’idea delle due giovani studentesse dello IED ha preso spunto da alcuni studi scientifici, secondo i quali entro il 2030 dovremo dire addio a 12 alimenti che fanno parte della nostra alimentazione e tra questi c’è proprio il caffè. La causa è l’inquinamento ambientale determinato dagli esseri umani. Il riscaldamento globale, oltre a provocare siccità, alluvioni e desertificazioni, va a colpire la produzione agricola e di conseguenza tutti i cibi di cui non possiamo fare a meno.
Quindi il ladro di caffè esiste: in realtà, siamo tutti noi.