«Un ennesimo rischio per i residenti e per i passeggeri in questo aeroporto ultracentenario, troppo vicino alle case della città fin dalla sua nascita nel 1916 e stretto tra gli abitati di Ciampino, Marino e Roma». Così, in una nota diffusa in serata, il Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Ciampino (Criaac) ha commentato l’emergenza verificatasi ieri verso le 19.20 nello scalo dei Castelli Romani: un aerotaxi Hawker 750 proveniente da Milano Linate, con cinque persone a bordo, è uscito fuori pista in fase di atterraggio, fortunatamente senza conseguenze per gli occupanti, gli operatori aeroportuali e i cittadini.
Il piccolo aereo privato, lamenta il Comitato, ha arrestato «la sua corsa a poche decine di metri dalle case della città di Ciampino nei pressi dei palazzi di Via Trento, provocando grande spavento tra i residenti». «Per i cittadini di Ciampino – prosegue la nota del Criaac – si è trattato dell’ennesimo atterraggio di emergenza, come già avvenuto il 10 novembre 2008, il 4 agosto 2011, il 9 settembre 2012, l’8 novembre 2014, il 29 dicembre 2014, il 5 ottobre 2016, il 3 gennaio 2021, solo per citare alcuni casi».
Secondo la ricostruzione fornita dal Comitato aeroporto Ciampino, l’aerotaxi è sceso sulla pista di atterraggio «dopo aver sorvolato a bassa quota la popolosa frazione di Frattocchie della città di Marino, dove sorgeva l’antica città latina di Bovillae, nata prima della fondazione di Roma». La discesa è avvenuta provenendo da sud, in funzione dello sfruttamento della migliore situazione dei venti, «come avviene soltanto nel 5% degli atterraggi in questo aeroporto».
«Da 16 anni i cittadini e le Amministrazioni si battono per riportare il traffico di questo aeroporto entro i limiti normativi, migliorando le condizioni di vita e riducendo i rischi per le tre città», continua la nota del Comitato. Che si conclude auspicando che arrivi al più presto dal Tribunale amministrativo regionale del Lazio la decisione sul contenzioso in atto con alcune compagnie aeree private «per dare completa attuazione al Decreto del Ministero dell’Ambiente in questo aeroporto che resta comunque troppo pericolosamente vicino all’abitato»: un decreto, secondo il Criaac, la cui «completa attuazione» permetterebbe «di riportare il traffico aeroportuale a Ciampino entro i limiti di legge».