«Il dato che emerge oggi dalle rilevazioni per quanto riguarda le diossine è che il valore del campione è superiore al valore di riferimento». Lo rende noto in un comunicato l’Arpa Lazio (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) sul monitoraggio in corso in relazione all’incendio che si è verificato nella mattinata del 29 luglio e che ha coinvolto un impianto di trattamento dei rifiuti nel comune di Ciampino.
«Il campionatore installato all’interno dell’impianto ha rilevato al 29 luglio ‘Diossine – Tec’ a 37 (pg /m3), in corso le rilevazioni per le benzoapirene e le Pcb (policlorobifenili) sono a 1000 (pg/m3)». I valori di riferimento riportano per le diossine un’oscillazione da 0.1 a 0.3 (suggerito dall’Organizzazione mondiale della sanità), 1 per le benzoapirene di media annua, mentre non ci sono indicazioni per le Pcb. Questo si legge nella tabella di rilevazione nella nota diramata da Arpa Lazio.
L’Arpa Lazio ha installato due campionatori ad alto volume, strumenti necessari per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici, Pcb e diossine: il primo a breve distanza dall’area interessata dall’incendio ed il secondo ad alcune centinaia di metri in direzione dei Castelli romani.
«Per quanto riguarda i Pcb – specifica sempre la nota – non esistono limiti normativi o valori di riferimento, non esiste un riferimento normativo in aria ambiente. A titolo informativo, è possibile segnalare che in base all’esperienza maturata dall’Arpa Lazio in occasione degli incendi più rilevanti avvenuti negli ultimi anni sul territorio regionale (EcoX Pomezia 2017, Tmb Salario Roma 4 2018, Mecoris Frosinone 2019, Loas Aprilia 2020) i valori di Pcb misurati possono rientrare in un range molto ampio che oscilla da meno di 200 a oltre 2000 pg/m3. I risultati dei successivi campioni saranno diffusi non appena disponibili. Concentrazioni di tossicità equivalente (Teq) in ambiente urbano di diossine e furani sono stimati (dati Who, World Health Organization, nel documento Guidelines for Europe 2000) pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni in aria di 0,3 pg/m3 o superiore sono indicazioni per fonti di emissione localizzate».
La stazione della rete fissa di monitoraggio più vicina all’impianto è quella denominata “Ciampino” che si trova a circa 1,6 chilometri a nord dall’area interessata dall’incendio. «La concentrazione di Pm10 del 29 luglio – riporta la nota – è stata pari a 19 µg/m3, quella del 30 luglio 22 µg/m3: valori ampiamente inferiori al limite giornaliero del Pm10 (50 µg/m3 ) e simili a quello registrato nella giornata di venerdì. La centralina di Cinecittà (Roma), che si trova a circa 9 km a nord-ovest dell’incendio, il 29 luglio ha misurato un valore di Pm10 di 18 µg/m3, il 30 luglio di 21 µg/m3 in linea con quello misurato venerdì e non è stata, quindi, interessata dalle polveri generate dall’evento (nell’area urbana del Comune di Roma in nessuna stazione si sono registrati superamenti del valore limite di Pm10 nelle giornate di sabato e domenica). I valori misurati – si legge infine – sono coerenti con la direzione dei venti che nelle giornate di sabato e domenica hanno spirato prevalentemente verso est».
I cittadini chiedono chiarezza
I cittadini di Ciampino, dopo il grave incendio che si è verificato nella Eco Logica 2000 di Via Ferrari, hanno chiesto con una missiva ufficiale all’amministrazione comunale la convocazione di una conferenza stampa per venerdì 4 agosto alle 10 nella Sala consiliare del Comune. A firmare la lettera il gruppo Cives Ciampino; il Comitato “No Antenna Ciampino”; il Criaac Legambiente ‘Il riccio’ e il Comitato “No inceneritore Santa Palomba”.
I cittadini chiedono «informazioni» e di «conoscere le prossime azioni che saranno messe in campo per fare chiarezza su quello che è diventato un caso nazionale». Numerose per personalità inviate dai cittadini a intervenire, in ragione delle loro competenze e responsabilità.
(Agenzia DIRE)