Esattamente 60 anni fa, viene posta in vendita la serie filatelica di francobolli emessa per commemorare l’imminente viaggio che il Presidente della Repubblica italiana, Giovanni Gronchi, farà in Sudamerica. Il Capo dello Stato sarà in visita in Argentina, Uruguay e Perù: per ognuno di questi Stati viene emesso un francobollo.
È festa, lunedì di Pasquetta, ma i francobolli vengono messi in commercio ugualmente per fare in modo che chi volesse avere un apposito annullo postale previsto per la posta in viaggio sull’aereo presidenziale, possa fare in tempo a spedire la sua corrispondenza per il 6, giorno di partenza.
L’aereo presidenziale appare su tutti i tre i francobolli, raffigurato tra i disegni dell’Europa e dell’America del sud.
In ogni francobollo, l’Italia e il Paese di destinazione sono indicati in colore più scuro rispetto a quello del bollo.
L’ambasciatore peruviano in Italia, Alfonso Arias, si procura un’intera serie dei tre francobolli commemorativi. Ma appena ha tra le mani il valore bollato dedicato al Perù, colorato di rosa, si affretta a indirizzare una protesta allo Stato italiano, perché si accorge che il disegno dei confini del suo Paese è sbagliato. Fa infatti riferimento ai confini risalenti a prima della guerra del 1941-42 con l’Ecuador. Dopo il conflitto, il Perù ha annesso un vasto territorio del bacino del Rio delle Amazzoni, che non appare nel francobollo.
L’errore è dovuto al fatto che è stata presa come modello del disegno una cartina dell’Atlante De Agostini del 1939.
La successiva guerra tra Perù ed Ecuador è passata inosservata in Italia, impegnata a sua volta nella seconda guerra mondiale.
Il Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni dà subito l’ordine di ritirare le copie del francobollo sbagliato e di coprire con un bollo corretto, di colore grigio, i valori già incollati sulle buste.
Ma una parte minima del francobollo sbagliato rimane in circolazione. È quello che diviene noto, dal nome del presidente e dal colore del francobollo, come il rarissimo “Gronchi rosa”. Oggi, gli esemplari che hanno viaggiato sull’aereo presidenziale hanno raggiunto quotazioni che arrivano fino ai 30mila euro.