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Gaza: dopo 3.500 morti, un corridoio umanitario. Usa: veto alla risoluzione Onu

Mentre Biden è a Tel Aviv, Washington blocca una proposta votata da 12 Paesi. Il Parlamento europeo: «Da Hamas e Israele ciclo di violenze»

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A Gaza 3.478 morti e 12mila feriti dall’inizio dell’azione militare di Israele nei territori palestinesi. Sono le cifre fornite dal ministero della sanità di Hamas. Nella serata di ieri il governo di Tel Aviv ha riferito che «non ostacolerà» la consegna di cibo, acqua e medicine a Gaza a partire dall’Egitto purché degli aiuti non benefici Hamas, al potere nella Striscia dal 2006. Intanto, sempre nella giornata di ieri, gli Stati Uniti hanno bloccato l’approvazione di una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che chiedeva pause nei raid e nei combattimenti per permettere di prestare aiuti umanitari alla popolazione della Striscia di Gaza. In quanto membro permanente dell’organismo, Washington detiene diritto di veto.

Il testo della risoluzione, presentata al Palazzo di vetro di New York dal Brasile, ha ottenuto il voto favorevole di 12 Paesi. Astenute Russia e Gran Bretagna. Contrari solo gli Stati Uniti.
Nel testo si condannavano le «aggressioni terroristiche da parte di Hamas», si chiedeva il rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza e si intimava a tutti i belligeranti il rispetto del diritto internazionale e umanitario. Il voto sulla risoluzione si è tenuto nella giornata della visita del presidente americano Joe Biden in Israele.

Sempre oggi il Parlamento europeo, in una risoluzione sul Medio Oriente approvata a maggioranza, si è espresso affermando che Hamas deve essere «eliminato» e Israele ha il «diritto all’autodifesa», anche se deve comunque rispettare il «diritto internazionale umanitario».

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Il testo, non vincolante, è stato approvato con 500 voti a favore, 21 contrari e 24 astensioni. Nella risoluzione, informa il servizio stampa dell’assemblea, «i deputati condannano fermamente gli attacchi brutali, esprimono il loro sostegno a Israele e al suo popolo e sottolineano che “l’organizzazione terroristica Hamas deve essere eliminata”».

Nel testo si legge che i parlamentari «chiedono anche l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi rapiti da Hamas e riconoscono il diritto di Israele all’autodifesa “come sancito e limitato dal diritto internazionale”». Secondo gli eurodeputati, però, «qualsiasi azione da parte di Israele deve rispettare rigorosamente il diritto internazionale umanitario».

Nella risoluzione si evidenzia che «sia gli attacchi di Hamas che la risposta israeliana rischiano di intensificare il ciclo di violenza nella regione». I deputati chiedono pertanto una pausa umanitaria e sottolineano che «attaccare i civili e le infrastrutture civili, compresi gli operatori delle Nazioni Unite, gli operatori sanitari e i giornalisti, è una grave violazione del diritto internazionale». Nel testo si denuncia anche il «rapido deterioramento della situazione umanitaria» nella Striscia di Gaza. Al riguardo, il Parlamento europeo sottolinea «l’importanza di fare una distinzione tra il popolo palestinese e le sue aspirazioni legittime», da una parte, e «l’organizzazione terroristica Hamas» e i suoi atti terroristici, dall’altra.

I deputati esortano dunque la comunità internazionale «a proseguire e a incrementare la sua assistenza umanitaria alla popolazione civile dell’area» e sollecitano l’Egitto e Israele a «cooperare per istituire corridoi umanitari» verso Gaza.

(Agenzia DIRE)

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