Come il protagonista dell’Urlo di Munch, Riccardo Borrazzini si sente così. Riflette e ragiona in silenzio. Riccardo, il protagonista del primo romanzo scritto da Pino Donghi, Tre centimetri dietro gli occhi, ci guida per mano in modo razionale e scientifico, eppure lieve nella vita immaginata e intracerebrale di un paziente locked-in, ovvero in coma vigile. Il romanzo verrà presentato ai Castelli Romani dall’autore mercoledì 12 ottobre in occasione di uno degli incontri del ciclo Libri in osteria, che si svolgono nel centro storico di Frascati, in una delle ultime storiche osterie tipiche della città. Appuntamento alle 18 in piazza dell’Olmo 3.
La rassegna è ideata e curata da Emanuela Bruni, giornalista e collaboratrice di Metropoli.Online, in collaborazione con la libreria Ubik di Frascati e l’Osteria dell’Olmo di Remigio Sognatesori ed il patrocinio del Comune di Frascati e del Sistema bibliotecario dei Castelli Romani. Partita nello scorso mese di giugno (leggi l’articolo qui: Frascati, la città dove il vino e i libri convivono nella tradizionale osteria), l’iniziativa continua, dopo aver raccolto un notevole successo di pubblico.
Pino Donghi, semiologo, saggista tra i più affermati comunicatori della scienza a livello nazionale (suo il Festival dei Due Mondi Scienza di Spoleto) con una formula narrativa mai banale ci accompagna nelle oscure strade della coscienza umana sigillata e impossibilitata a comunicare nei modi a cui noi tutti siamo impercettibilmente abituati. Una riflessione lucida, quella di Donghi, sui limiti della vita e della morte senza mai oltrepassare ciò che la ricerca e la neurofisiologia insegnano senza cadere mai nel mondo esibito, gridato del dolore a cui si rivolge tanta letteratura.