Un’altra gara sottotono della Ferrari quella appena conclusa a Suzuka, ma con una buona notizia stavolta: almeno con una delle due vetture si è piazzata davanti alle due Mercedes. Una magra consolazione che non serve a rendere comunque meno preoccupante il distacco da Max Verstappen e le due McLaren: più di 15 secondi con Charles Leclerc e più di 25 con Lewis Hamilton.
La gara del monegasco è stata lineare, costante e concentrata. Tenere dietro George Russell nei primi giri è stata la difficoltà maggiore incontrata da Charles, ma la sua missione è stata portata a termine, prima con gomme medie, poi con gomme dure. All’inizio del secondo stint, Leclerc ha distanziato l’inglese della Mercedes per poi andare in sofferenza negli ultimi giri ma senza dare a Russell l’opportunità di attaccarlo.
Strategia aggressiva per Hamilton, che è partito con le gomme dure nella speranza che gli altri soffrissero di graining. Così non è accaduto e Lewis si è ritrovato una macchina molto tendente al sottosterzo nell’ultima parte del primo stint. Va ai box, monta le medie ma la sua gara è in sofferenza totale: per rendere l’idea, si ritrova a 7 decimi da Andrea Kimi Antonelli appena effettuata la sosta e termina la gara a più di 10 secondi dall’italiano nonostante una mescola di vantaggio.
Questa gara giapponese dimostra, come se ce ne fosse ancora bisogno, che c’è un disperato bisogno di aggiornamenti in casa Ferrari se si vuole rimettere nei binari un mondiale che sta sfuggendo di mano in direzione McLaren e Verstappen. Il distacco non è abissale, è recuperabile, ma solo a patto che gli update della Rossa siano più efficaci di quelli della concorrenza.
Vedremo se già tra una settimana in Bahrain ci saranno i primi miglioramenti; altrimenti per la Rossa sarebbe un autentico disastro lottare per tutta la stagione solo per salire sul podio. Considerando anche i proclami in pompa magna della vigilia.