Dopo i giorni turbolenti in seguito all’annuncio di Lewis Hamilton alla corte di Maranello dal 2025, è tempo di concentrarsi sulla prossima stagione. La nuova creatura della Ferrari per la stagione 2024 ha il nome di battesimo SF-24 ed, ora, anche delle fattezze.
Rispetto allo scorso anno, il nero è stato limitato, mentre il giallo ha trovato spazio, per un effetto cromatico molto interessante. Certo è che ai tifosi poco interessa della bellezza dell’auto, ma si ricorderanno solo delle prestazioni. Anche se, ad onor del vero, questi risultano gli unici elementi giudicabili finora.
Già la presentazione della vettura, la prima vera e propria della gestione Frederic Vasseur, rappresenta un taglio col passato: un video minimal, in cui nessuno parla, ma si ammira solo la SF-24 da diverse angolature.
Le novità tecniche? Ancora presto per parlarne, ma c’è già chi parla di “compitino” svolto dai tecnici di Maranello; nessuna particolare rivoluzione nelle forme, al contrario di una Aston Martin innovativa, il che fa sospettare che le cose migliori siano da ricercare nelle zone cieche, come il fondo.
Un indizio su come sarà la SF-24 in pista lo estrapoliamo dalle dichiarazioni di Charles Leclerc, Carlos Sainz e del progettista Enrico Cardile. La parola chiave di questa vettura è “guidabilità”. Già, perché tutti e tre in coro hanno sottolineato che la macchina ha risolto i problemi della SF-23, soprattutto in termini di facilità nella guida.
L’imprevedibilità nel comportamento dell’auto nel 2023 dovrebbe essere un lontano ricordo. Probabilmente sacrificando un po’ di quella prestazione pura sul giro secco che è valsa tante pole position l’anno scorso, ma anche tante figuracce in gara. Stavolta, la costanza sarà d’obbligo.
Cominceremo a scoprirlo già dal 21 febbraio, quando si scenderà tutti in pista per i test in Bahrain. Ma solo sabato 2 marzo, il giorno del primo Gran Premio della stagione, sapremo se questa nuova Ferrari frutterà l’ennesimo passaggio in purgatorio o l’inizio di un’ascesa verso la vittoria.