Giuseppe Sanzotta, giornalista parlamentare, già direttore del quotidiano “Il tempo”, attualmente direttore del giornale “Il borghese” e opinionista nella trasmissione sportiva della domenica sera “Quelli di Meeting”, in onda su Gold tv, è il candidato sindaco al Comune di Morlupo, nell’hinterland della Capitale, della lista numero 3 “Alternativa per Morlupo”.
Quali sono, secondo lei, i punti maggiormente qualificanti del suo programma, in relazione alle esigenze della sua città?
«Il primo punto del nostro programma riguarda il rapporto con i cittadini. Il Comune, l’amministrazione e il sindaco devono essere al servizio del pubblico. Quindi deve essere istituito uno “sportello amico” dove chiunque potrà rivolgersi. Per facilitare al massimo la vita delle persone saranno studiati orari diversificati. L’altro punto più articolato riguarda il progetto per rivitalizzare un paese che rischia il degrado, rischia di divenire una periferia degradata della città. Così proponiamo di incentivare tutte le attività economiche, richiamare visitatori valorizzando le risorse turistiche presenti nel territorio. Attirare investitori per creare nuovi posti di lavoro».
Qualora fosse eletto sindaco, quali sarebbero le sue priorità e quali sarebbero i primi provvedimenti che vorrebbe prendere?
«In linea con il nostro programma, per prima cosa riapriremo il Comune ai cittadini. Avvieremo subito rapporti con le associazioni presenti sul territorio per costruire subito un percorso condiviso su più versanti: quello economico, della sicurezza attraverso alcune iniziative illustrate nel programma, la ripresa delle attività sportive aperte a tutti, l’avvio di un progetto per risanare gli edifici e i terreni di proprietà comunale per renderli disponibili per la popolazione, l’immediata riapertura del teatro comunale, la definizione di un calendario di iniziative per l’estate. La gente deve tornare ad affollare le nostre piazze».
Come indirizzerebbe, da sindaco, le sue azioni amministrative nei confronti dei Comuni del comprensorio, della Città Metropolitana di Roma Capitale e della Regione Lazio?
«Naturalmente nell’interesse della nostra comunità dovremo rapportarci con i Comuni vicini, con l’Area metropolitana e la Regione Lazio. Ci sono questioni che naturalmente non possono dipendere da una singola amministrazione. Vogliamo creare un comitato che operi per sollecitare la trasformazione della linea ferroviaria Roma-Viterbo (ora in uno stato pietoso) in una linea che possa alleggerire il traffico sulla Flaminia, che renda più agevoli gli spostamenti dei pendolari. Vogliamo rafforzare la sicurezza anche in collaborazione con i centri vicini o aprendo nuove stazioni dei carabinieri o potenziando quelle esistenti. Sulla sanità possiamo unire le forze per un centro locale di assistenza e cura da gestire in collaborazione con la Regione Lazio».