«Un buon incontro, edificante». Così Eugenio Fusignani, presidente di Agci Culturalia (Associazione generale cooperative italiane), ha commentato i risultati dell’incontro con il Capo Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio, Ferruccio Sepe, al quale ha partecipato insieme alla vicepresidente, Caterina Bagnardi. «Il consigliere Sepe – ha riferito Fusignani – si è mostrato disponibile ad aiutare il settore dell’editoria, soprattutto per tutelare la cosiddetta “comunicazione di prossimità”, quel settore che include i giornali a tiratura locale come quelli che aderiscono ad Agci».
«Nel corso dell’incontro – gli ha fatto eco la vicepresidente di Agci Culturalia, Caterina Bagnardi – si è anche discusso di quelle che possono essere le basi per un nuova riforma che riveda i parametri attuali della legge, soprattutto alla luce dei cambiamenti che riguardano un nuovo stile di vita e le nuove modalità di lettura in genere, ma in particolare quella dei giornali».
I rappresentanti dell’Associazione delle cooperative hanno incassato da Sepe l’assicurazione che i fondi per l’editoria sono sufficienti sia per il saldo 2020, che verrà erogato prima di Natale, sia per l’acconto 2021. Le pratiche che sono attualmente al vaglio del Dipartimento non hanno criticità e sono in corso le richieste per la correntezza contributiva, secondo quanto ha riferito il responsabile del Dipartimento ai suoi interlocutori.
Durante il confronto è stato sollevato, inoltre, il problema della clausola di salvaguardia (il contributo 2020 non può essere inferiore al contributo erogato per l’anno 2019) perché potrebbe essere applicata solo ai giornali cartacei, escludendo così quelli digitali e i quotidiani esteri. Dopo un approfondimento della norma e delle problematiche connesse a tale esclusione, il consigliere Sepe si è dichiarato disponibile ad una verifica di fattibilità.
«È importante che i parlamentari adottino trasversalmente l’emendamento che vogliamo proporre – ha continuato Fusignani – per sostenere, in particolar modo, l’informazione locale. Cultura e cooperazione sono un binomio indissolubile: rappresentano la base del pluralismo che ha il suo reale vivaio nei territori, dove le buone pratiche si sviluppano facendo nascere le voci vere, anche quelle editoriali. Dobbiamo muoverci per sostenere queste voci, uniche e originali, che rischiano purtroppo di spegnersi, specie se messe a confronto nel mercato coi grandi colossi dell’editoria».
Al fine di tutelare le cooperative, ancora indebolite dalla crisi del Covid e dagli aumenti che riguarderanno l’acquisto della carta, l’Alleanza delle cooperative italianeha comunicato che provvederà a proporre, nella prossima Legge di bilancio, la presentazione di un emendamento di salvaguardia relativo alla proroga della diminuzione vendite/distribuito anche per il 2022.
Infine, il Consigliere Sepe ha annunciato il nuovo studio comparativo sui contributi dell’editoria in Europa che verrà pubblicato sul sito del Dipartimento per l’editoria a breve. Questo studio sarà necessario per rendere la giusta valenza dei contributi a sostegno del pluralismo dell’informazione.
«Per la nostra Associazione, costituita principalmente da piccole e medie cooperative culturali ed editoriali – ha concluso Fusignani -, è importante difendere il pluralismo dell’informazione attraverso norme che ne garantiscano la valorizzazione, l’identità e la salvaguardia».