Volete capire perché l’Italia sia ancora un Paese dove le donne sono messe ai margini, escluse dai ruoli di responsabilità, giudicate solo per il loro corpo e l’uso che ne dovrebbero fare? Perché in Italia femminicidio e stupro registrino ogni anno cifre da far paura? Perché non si riesce a sradicare la cultura della sopraffazione e della giustificazione più o meno intellettualmente arguta di essa?
Allora leggete i commenti delle donne alla liberazione di un’altra donna che aiutava bambini orfani, dopo un anno e mezzo di sequestro nelle mani di una banda di uomini. Leggete i pensieri che le donne scrivono da ieri e che non si sono neanche sognate di esprimere quando nel recente passato sono stati liberati, alle stesse condizioni (compreso il riscatto), altri tre ostaggi italiani. Uomini.
Leggete cosa in questi giorni le donne sono capaci di scrivere di un’altra donna. Magari quelle stesse donne che non perdono occasione per ostentare sui loro profili social fiocchi rossi, rosa, gialli, multicolori quando “così fan tutte” quel giorno.
Allora forse capiremo. Che abbiano un problema. Grosso.