C’è un mare in Turchia che divide l’Europa dall’Asia, ma c’è una scrittrice che sa unire i due continenti spingendo il lettore a ricercare con le sue poesie il senso più autentico dell’esistenza umana. Il suo nome è Sebahat Söylemez e con le sue liriche è, ormai abitualmente, capace di dimostrare come sia possibile emozionarsi raccontando mondi diversi.
Mondi che, tra oriente ed occidente, potrebbero sembrare distanti e che invece hanno similitudini talmente sorprendenti da rivelarsi uno lo specchio dell’altro. Ed è proprio proponendo al lettore di specchiarsi nel “verde e nell’azzurro” del Mar di Masmara che le emozioni emergono dai suoi lavori, invitando a scoprire simbolismi, miti e suggestioni che sembrano appartenere a universi distanti, ma che invece appartengono a quel patrimonio comune di condivisioni, di confronti e di ricerca della pace che, al di là dei confini geografici, rappresentano fortunatamente ancora la ricchezza che può albergare in ogni essere umano.
Vincitrice dell’ultima edizione del Premio letterario internazionale “Città di Arce”, Sebahat Söylemez evoca mondi fiabeschi grazie alla sua capacità descrittiva maturata attraverso un uso delle parole che, nelle sue poesie, diventano pennellate in grado di far immergere il lettore in immagini suggestive ed emozionanti tramite una poesia fresca e garbata che coinvolge chi legge nel suo quotidiano. E che, di rimando, induce il lettore a riflettere profondamente sul proprio.
Tra le sue opere, consigliato da leggere “Nel verde e nell’azzurro” (Stango Editore, 2022).