A soli 10 anni, con la complicità di una tastiera regalatagli dal padre, il ternano Cristian Pratofiorito inizia il suo percorso musicale. Si contraddistingue per un approccio molto istintivo alla musica e l’utilizzo delle nuove tecnologie. Infatti, è attratto dall’ambito tecnologico in generale e le tastiere, utilizzate come workstation, campionatori o synth, rappresentano per lui ciò che maggiormente unisce la musica al progresso tecnologico.
Nel corso della sua carriera ha collaborato con numerosi artisti e ha partecipato a progetti diversi, dimostrando di non essere legato ad un genere musicale in particolare. Fra questi nomi figurano Gatto Panceri (pop), John Macaluso (rock), Federica Carta e Giuseppe Anastasi (musica cantautorale). L’incontro con Anastasi, autore della maggior parte dei brani più celebri di Arisa, ha stimolato in Pratofiorito la composizione di brani inediti, sia dal punto di vista testuale sia musicale. Infatti, scrive il brano intitolato “Licantropo”, inserito nell’ultimo album di Arisa, “Ero romantica”.
Nello stesso periodo, è nato “Il prato”, il suo progetto cantautorale, che gli permette di scrivere seguendo la sua visione, sia per i testi sia per la musica, tenendosi il maggior spazio di libertà creativa possibile. Fondamentale per lui è un atteggiamento di ricerca verso nuove sonorità, nuove possibilità stilistiche e timbriche che apportino novità nel panorama musicale odierno. Ed ora è con me, nel salotto di “Drinking with L. A.”, la mia rubrica virtuale o in presenza.
Cos’è per te l’empatia?
«Mi vengono in mente le corde di un pianoforte. Quando si fa vibrare una delle corde, con il pedale premuto, anche altre corde inizieranno a vibrare. Queste, quindi, cominceranno a suonare con il loro timbro e la loro frequenza, ma in armonia con la prima nota che è stata suonata. Non tutte le corde reagiranno così. Bisogna avere qualcosa in comune per vibrare in comune, ognuno con la sua propria identità».
Se tu fossi un supereroe, che supereroe saresti e che superpotere avresti?
«Il Papa. Avrei il superpotere di essere, per la maggior parte della popolazione mondiale, il vicario di Cristo in Terra. Ma anche Posaman andrebbe bene».
Se avessi la macchina del tempo, dove andresti?
«In quel punto del futuro dove abbiamo smesso di ripetere il passato».
Il tuo drink preferito?
«Il Negroni. Mi piacciono i sapori amari. Infatti, gli amari non li bevo, perché sono dolci. Dovrebbero chiamarli dolci».
Cosa puoi fare per salvare o per migliorare il mondo?
«Essere sincero e avere rispetto per gli altri, o per lo meno per chi se lo merita, perché è sincero e ha rispetto per gli altri».
Il tuo film preferito?
«Ultimamente ho visto Everything everywhere all at once”. Che non è un film d’amore, ma un film sull’amore. Profondo».
Il tuo libro o il tuo autore preferito?
«Sinceramente non ne ho uno preferito. Se devo dare un titolo mi viene in mente “Il vecchio e il mare” di Hemingway. Con praticamente un solo personaggio ti tiene attaccato alla storia senza mai annoiarti, e io sono uno che si annoia facilmente, come i bambini piccoli».
È uscito da poco il suo nuovo singolo, L’amour, che trovate sulle solite piattaforme. Noi ci lasciamo con un pensiero di Luigi Pirandello: «L’umorismo, per lo specialissimo essenziale contrasto in esso, inevitabilmente scompone, disordina, discorda». E un altro di Stefano Benni: «Ho visitato i mari più lontani e sconfinati, e nessuno era grande come il nostro prato».