La malattia covid-19 genera debito di salute: è allarme malati cronici, perché la gestione delle continue emergenze per i pazienti covid determinate dalla pandemia ha rallentato la cura delle altre patologie, con rischi anche per i pazienti cronici e i più fragili. I sanitari stessi hanno lanciato l’allarme: gli interventi chirurgici si dimezzano e l’aspettativa di vita delle persone si accorcia. Cosa si può fare? Può essere d’aiuto la tecnologia? Stando a una recente esperienza “sul campo” sembra proprio di sì.
In Puglia, dove l’incidenza delle malattie oncologiche è anche superiore che in altre regioni, un sistema automatizzato interagisce in multicanalità con gli assistiti e semplifica, con l’obiettivo di aumentarle, le adesioni ai programmi di screening oncologico dei tumori della mammella, della cervice uterina e del colon retto. La piattaforma Sm@rtScreening, sviluppata da I-Tel, permette infatti di mantenere alti i livelli regionali di prevenzione anche in tempo di pandemia.
Entro fine gennaio, il sistema chiamerà in automatico l’assistito e una voce sintetizzata comunicherà l’appuntamento riservato, chiedendone conferma o disdetta. Inoltre, partiranno sms e mail per ricordare l’appuntamento confermato. Sempre in automatico e senza operatori, infine, il sistema telefonerà al paziente per ricordare la consegna in farmacia del kit FOBT per lo screening del colon retto.
La soluzione implementata in Puglia ha anticipato le risposte possibili alla critica situazione in cui si trovano, causa pandemia, i pazienti cronici affetti da altre patologie. La soluzione è stata quella di affrontare il problema grazie alla multicanalità: dalla tecnologia arrivano, quindi, le risposte per colmare il debito di salute che la pandemia ha creato.
«Questo strumento – spiega Stefania Mancini, direttrice generale di I-Tel – permette di seguire i pazienti oncologici in modo capillare ed è vicino a chi, purtroppo, è in condizione di fragilità. Grazie alla comunicazione multicanale con gli assistiti, infatti, le aziende sanitarie possono mantenere un filo diretto con loro anche in momenti critici come questo della pandemia».