È in preparazione la prima masterclass internazionale in “Musiche per film storici” (colonne sonore per film in costume), che si terrà a Narni dal 26 al 30 luglio, durante la XII edizione del Narnia Festival. Il docente sarà il maestro Marco Werba. Sotto la direzione artistica della sua ideatrice, la pianista di fama internazionale Cristiana Pegoraro, il Narnia Festival riserverà ancora una volta un posto speciale alla didattica di categoria top, con una offerta formativa per giovani talenti, a cui si offrirà l’opportunità di intraprendere una carriera professionale potendo contare su solide basi formative.
Marco Werba, compositore e direttore d’orchestra di chiara fama, guiderà questa prima masterclass internazionale in “Musiche per film storici” vantando ben 34 anni di esperienza come autore di musica applicata. Werba ha scritto colonne sonore di film storici importanti, come “Il Conte di Melissa” di Maurizio Anania, “Amore e libertà, Masaniello” di Angelo Antonucci, “Anita, una vita per Garibaldi” di Aurelio Grimaldi, “I fiori del male” di Claver Salizzato. E ancora: “Gelone, la spada e la gloria” di Gianni Virgadaula, “La grande guerra del Salento” di Marco Pollini e “Goffredo (e l’Italia chiamò)” di Angelo Antonucci.
Il cinema si sta risollevando, maestro?
«Come sappiamo bene, il settore del cinema ha sofferto molto durante la pandemia da covid, perché le sale erano chiuse, ed era già in crisi a causa del settore televisivo e dello streaming. Nonostante questo, molte sale hanno riaperto (anche se altre invece hanno chiuso definitivamente), e alcuni film hanno avuto un discreto successo di pubblico. Parliamo naturalmente di film statunitensi e di pochi film italiani o europei».
A che punto sta il mestiere del compositore?
«La situazione riguardo i compositori di musica applicata non è in realtà brillante. Le produzioni chiedono ancora agli editori di finanziare la colonna sonora di un film, ma molti editori hanno chiuso l’attività e quelli che sono rimasti stanno molto attenti nel selezionare bene le pellicole e nell’investire il meno possibile nella realizzazione delle musiche. In pratica, il compositore si trova tra una produzione che non ha voglia di finanziare le musiche ed un editore che vuole spendere poco».
Qualche eccezione esiste?
«Certo, ce ne sono. Come per il film tunisino L’ile du pardon, per il quale ho convinto l’editore Kevin Ferri (Crisler Music/Soul Trade Music Publishing) a finanziare l’incisione a Londra della colonna sonora con la English Session Orchestra. Un’eccezione che però conferma la regola».
Che tipo di lotta esiste attualmente nel suo mestiere?
«Noi compositori dobbiamo lavorare duro per farci rispettare di più e per convincere le produzioni ad investire un budget dignitoso nelle musiche dei loro film, senza pretendere che sia l’editore a farsi carico di tutte le spese. Un’ardua impresa».
Per tutte le info su questo Campus internazionale di alto perfezionamento artistico, si può consultare il sito www.narniafestival.com.