Sabato 28 ottobre 2023, alle 18, nella libreria Read Red Road, in via Padova 51 a Roma, si terrà la presentazione del libro di Alessandro Tartaglia Polcini Dalla docu-fiction al film-inchiesta – Quando il cinema fa giornalismo. L’autore dialogherà con la critica cinematografica Elena Mascioli. Intervengono al dibattito Fabrizio Zappi, di Rai documentari, e Renzo Martinelli, regista.
Dalla docu-fiction al film-inchiesta è un saggio del produttore della casa di produzione cinematografica Own Air, Alessandro Tartaglia Polcini, che in questa sua opera traccia la complessa traiettoria compiuta dal documentario d’inchiesta di provenienza Usa fino alle pellicole italiane dei maestri Martinelli e Giordana.
Una macchina da presa per sapere e conoscere
Tartaglia Polcini, con grande abilità, racconta la nascita della complessa natura del documentario cinematografico fino ad arrivare alla sua evoluzione nel corso del tempo. Il testo sottolinea che il documentario non è semplicemente una macchina da presa che registra la realtà, ma una potente forma di espressione che mira a “sapere” e “conoscere” il mondo che ci circonda.
Per raggiungere questo obiettivo, sono necessari diversi elementi, tra cui un’attenta pianificazione, un abile montaggio, ricerche approfondite e la selezione oculata di ciò che deve essere incluso o escluso dal film.
Queste sono alcune delle condizioni che conferiscono al documentario, come genere cinematografico, la capacità, analoga al cinema di finzione, di generare significati e nuove profonde riflessioni.
La storia del documentario inizia nei primi anni Trenta del secolo scorso, ma evolve rapidamente in varie forme, tra cui il docu-film di area anglo-americana e il film-inchiesta, che giunge anche sulle coste italiane. Questo genere diventa un potente strumento per rivelare fatti oscuri o svelare verità nascoste.
Il coraggio di tutti
Sarà proprio analizzando due esempi di film-inchiesta che hanno gettato nuova luce su eventi della nostra storia recente, che Alessandro Tartaglia Polcini dimostrerà come questo particolare genere cinematografico (di cui nel testo esplora definizioni, caratteristiche, limiti e virtù) possa essere considerato giornalismo a tutti gli effetti. Un giornalismo che si fonda sul coraggio. Il coraggio dei produttori, del regista e degli autori, i quali devono affrontare sfide etiche e pratiche mentre cercano di raccontare storie significative, spesso contro forze potenti che preferirebbero che queste storie rimanessero sepolte.
Un coraggio che deve appartenere anche gli spettatori, che decidono di spegnere il flusso indistinto e magmatico di informazioni che arrivano dal web per scegliere una “visione d’autore”. Un atto che richiede responsabilità critica ed etica, oltre a grande capacità di discernimento. Con tutta la responsabilità che questa apertura intellettuale comporta.
I creatori, quindi, si trasformano in giornalisti visivi, impegnati a scoprire la verità e condividerla con quel mondo che con audacia vuole conoscere fatti reali e veritieri.
Il testo, che nasce come saggio principalmente per gli studenti, si rivela, in realtà, un’opera fondamentale per chiunque desideri comprendere meglio come costruire informazione seria e indipendente in Italia e nel mondo contemporaneo. In questo saggio, il documentario cinematografico emerge non solo come una pellicola di intrattenimento, ma come un potente strumento per esplorare e comunicare la realtà in modo profondo e impegnativo, oltre che con conoscenza e consapevolezza.
Il libro è disponibile in tutte le librerie e sulle piattaforme online.