Nel pieno delle festività natalizie, dal lago Albano di Castel Gandolfo arriva un “regalo” speciale e prezioso: resti di sculture risalenti alla prima età imperiale romana. Si tratta di reperti ritenuti di rilevante interesse archeologico, secondo le prime perizie effettuate dagli esperti della Soprintendenza archeologia, Belle arti e paesaggio per l’Area metropolitana di Roma. Secondo i periti, le quattro sculture ritrovate risalirebbero al I secolo d. C.
A rinvenire, sulle rive del lago della città dei Castelli Romani, i quattro oggetti marmorei sono stati i carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo. A permettere il ritrovamento, l’abbassamento del livello delle acque dello specchio lacustre. «La situazione è in bilico da decenni» denuncia infatti il Wwf Roma sul suo sito: «Potremmo perdere il lago Albano», una delle zone più suggestive e turistiche del Parco regionale dei Castelli Romani.
«Le principali cause del problema – spiega l’associazione ambientalista – risiedono nella estrema urbanizzazione del territorio: la troppa cementificazione impedisce che l’acqua vada nelle falde che alimentano il lago. Ci sono poi troppi pozzi che prelevano elevate quantità e forte aumento dei consumi. Infine tra le cause anche la diminuzione negli anni della piovosità che vira verso un carattere alluvionale e non è costante negli anni».
Le soluzioni? «Impedire nuovi pozzi, specialmente quelli abusivi, ridurre i consumi, rinnovare le condutture, bloccare la cementificazione e gli utilizzi non destinati a scopi agricoli lungo le coste», spiega il Wwf.
Intanto, la situazione ha permesso ai carabinieri del capitano Davide Acquaviva di assicurare al Ministero della Cultura i quattro reperti emersi dalle acque: copie romane da originali ellenistici di un torso maschile nudo di Apollo Sauroctono, due frammenti di statue raffiguranti uomini togati ed una lastra decorativa.
«Gli oggetti – spiegano i carabinieri in un comunicato – risultano in linea con le produzioni delle botteghe scultoree operanti nel territorio di rinvenimento che, nella prima età imperiale, era ricco di domus di proprietari facoltosi e ricche di pregevoli arredi scultorei».