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La Calabria e la fede di Natuzza Evolo a cento anni dalla nascita in un docufilm

Pino Nano e Maurizio Pizzuto ripercorrono la vita della Serva di Dio di Paravati di Mileto. La chiesa voluta da lei oggi elevata a Santuario

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Era considerata il “rifugio delle anime”: diceva di parlare con l’angelo custode di ognuno che le chiedesse un conforto, rivolgendosi a lei conoscendo la sua profonda fede e riconoscendo la sua missione pastorale. Natuzza Evolo, di cui oggi ricorre il centenario della nascita, è ricordata nella sua natia Calabria e in tutto il mondo come una mistica, testimone dell’amore incondizionato per Dio. Per questo nel 2019 è stata proclamata “Serva di Dio”, aprendo così il processo di beatificazione tutt’ora in corso.

Fortunata Evolo, da sempre chiamata secondo la tradizione calabrese con il diminutivo di Natuzza, era nata in un afoso pomeriggio di cento anni fa esatti a Paravati di Mileto: è una frazione di Mileto, cittadina di poco più di seimila abitanti in provincia di Vibo Valentia, dove è anche morta il 1° novembre 2009 dopo aver dedicato la sua vita alla fede. Una vita che ripercorre passo per passo il docufilm “Il rifugio delle anime: la vera storia di Natuzza Evolo”, dei giornalisti Pino Nano e Maurizio Pizzuto. Il documentario di 50 minuti, prodotto da Studio Colosseo per Rai Documentari, è su Raiplay: https://www.raiplay.it/programmi/ilrifugiodelleanimestoriadinatuzzaevolo

Oggi per la Calabria è un giorno importante: non solo si celebra il centenario della nascita di questa sua figlia, che ha contribuito alla notorietà della sua terra e all’amore che tante persone le serbano, ma viene anche elevata a Santuario la Grande Chiesa per la realizzazione della quale la mistica si adoperò per tutta la vita e che è stata realizzata in sua memoria a Paravati di Mileto. Un complesso che può essere paragonato per ampiezza al Santuario di Padre Pio e che sarà da oggi  uno dei tanti Grandi Santuari Mariani d’Italia.

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Natuzza Evolo per i suoi concittadini è già da tempo circondata da una alone di santità. Ora il Vaticano, a un secolo dalla nascita, ha all’esame le circostanze per le quali è ufficialmente avviato il processo di beatificazione.

Si parla di guarigioni inspiegabili sul piano medico, diagnosi scientifiche pronunciate con sicurezza e determinazione, scritte di sangue impresse sui fazzoletti usati per asciugare le stigmate diffuse sul suo corpo, i buchi alle mani e ai piedi, la mediazione tra vivi e defunti, apparizioni nello stesso momento in luoghi differenti o un profumo intenso che ne segnalava la presenza mentre lei continuava a trovarsi nella sua casa in Calabria, visioni e colloqui continui con la Madonna.

«Tutto questo è stata Natuzza Evolo», raccontano Pino Nano e Maurizio Pizzuto, i due autori, nel docufilm per Rai Documentari, presentato in tv alcuni mesi fa: https://www.raiplay.it/video/2023/12/Stasera-un-documentario-su-Natuzza-Evolo—Storie-italiane-01122023-3ddb70ec-a181-4b28-ac0b-afed7754c8f0.html

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Stefania Basile
Stefania Basile
Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».
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