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Attentato a Mosca: le vittime salgono a 133; bloccati i quattro sospetti assalitori

Inquietanti immagini su Telegram di interrogatori. Putin: «Punizione inesorabile». Tajani: «Nessun italiano risulta coinvolto nell'attacco»

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Sono almeno 133 le persone rimaste uccise nell’attentato di ieri sera alla sala concerti Crocus City Hall, a Krasnogorsk, alle porte di Mosca; centoquaranta invece i feriti: lo ha riferito il Comitato investigativo incaricato dell’inchiesta sui fatti. La comunicazione è stata diffusa attraverso Telegram. Sempre il Comitato investigativo ha anche riferito che quattro persone sospettate di essere coinvolte nell’attentato sono state arrestate nella regione di Brjansk, confinante con l’Ucraina e la Bielorussia. La comunicazione è stata rilanciata dall’agenzia di stampa Novosti.

Dopo l’assalto alla sala concerti Crocus City Hall, gli attentatori «volevano attraversare il confine tra la Russia e l’Ucraina», dove avevano «contatti rilevanti»: lo hanno riferito i servizi di sicurezza Federalnaja Sluzhba Bezapasnosti (Fsb). La dichiarazione, attribuita ai vertici dello Fsb, è stata rilanciata dalle edizioni online delle agenzie di stampa di Mosca.

TgCom24 riferisce di video pubblicati su Telegram relativi agli interrogatori degli arrestati. In uno di essi, scrive l’agenzia di informazioni italiana, «diffuso dalla direttrice della televisione Russia Today, Margarita Simonyan, l’arrestato dichiara di avere 26 anni, di aver accettato di partecipare all’attacco dopo avere ascoltato un mese fa le lezioni di un predicatore, di essere stato reclutato da un aiutante che gli ha offerto 500mila rubli (circa 5mila euro). Di cui 250mila già pagati in anticipo. Di lui nessun riferimento a eventuali contatti ucraini per la fuga dopo l’assalto. Le immagini dell’uomo, sottomesso, spaventato a morte, non possono che turbare».

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Sempre TgCom24 riporta la notizia di «interrogatori brutali» che verrebbero documentati, sempre attraverso Telegram, in altri filmati. In particolare, «il filmato di un altro degli arrestati che dapprima i canali Telegram russi fanno vedere con la testa e la faccia fasciate, ricoperto di sangue, tumefatto: lo stesso uomo che in un video pubblicato successivamente su X dal gruppo indipendente bielorusso Nexta e dal media russo Meduza viene mostrato mentre, tenuto fermo a terra in un luogo che sembra un bosco, gli tagliano un orecchio con un coltello e glielo infilano in bocca. Altre immagini shock fanno vedere un ragazzo, “di 19 anni, originario di Dushanbe in Tagikistan“, secondo i canali Telegram russi, con una ferita molto evidente all’occhio sinistro, supino e a terra, apparentemente privo di sensi».

Dopo la prima dichiarazione di paternità fatta ieri, intanto, l’Isis è tornato a rivendicare l’attentato affermando che a mettere in atto l’attacco sarebbero stati quattro dei suoi «combattenti» di cui ha pure pubblicato le foto. L’agenzia di stampa Amaq del gruppo militante su Telegram ha scritto: «L’attacco si inserisce nel contesto di una guerra furiosa tra lo Stato Islamico e i Paesi che combattono l’Islam».

Per le intelligence internazionali, comunque, le dichiarazioni di rivendicazione sono acora da verificare accuratamente.

Tajani: «Non abbiamo notizie di italiani coinvolti»

«Ci sono a Mosca 2.700 italiani registrati all’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero. Non abbiamo notizie di italiani coinvolti». Antonio Tajani, ministro degli Affari esteri e vicepresidente del Consiglio, lo dice su RaiNews24. «L’Ambasciata d’Italia e il Consolato stanno seguendo l’evolversi della situazione insieme all’Unità crisi del ministero degli Esteri», aggiunge Tajani.

Spiega il ministro, inoltre: «Sul sito Viaggiare sicuri del ministero degli Affari esteri, insieme alla nostra rappresentanza diplomatica a Mosca già dall’8 marzo abbiamo invitato i cittadini italiani a Mosca a non partecipare a eventi con molto pubblico, eventi culturali o musicali, perché la polizia russa aveva arrestato alcuni componenti di una cellula terroristica di matrice jihadista, e quindi c’era pericolo di attentati a Mosca».

Putin: «Per gli autori e i mandanti la punizione sarà inesorabile»

«Tutti gli autori, gli organizzatori e i mandanti di questo crimine subiranno una punizione giusta e inevitabile»: lo ha detto il presidente della Russia, Vladimir Putin, all’indomani dell’attentato alla sala concerti Crocus City Hall. Il capo di Stato ha tenuto un breve discorso, trasmesso dalla televisione. Sullo sfondo due tricolori della Russia.

«Chiunque siano, chiunque li abbia diretti – ha aggiunto Putin -. Ripeto: identificheremo e puniremo tutti coloro che stanno dietro i terroristi, tutti coloro che hanno preparato questo crimine. Questo è un duro colpo alla Russia, al nostro popolo».

Secondo la sua ricostruzione, i fermi effettuati sono stati quattro. «Gli esecutori dell’attentato terroristico – ha detto Putin – hanno cercato di nascondersi e si sono diretti verso l’Ucraina, dove secondo informazioni preliminari era stata loro preparata una finestra dal lato ucraino per attraversare il confine di Stato. I criminali hanno deciso di uccidere a sangue freddo e intenzionalmente, di sparare ai nostri cittadini, ai nostri figli a distanza ravvicinata, proprio come fecero una volta i nazisti quando commisero massacri nei territori occupati. Volevano inscenare un’esecuzione spettacolo, un sanguinoso atto intimidatorio».

(tratto da Agenzia DIRE e TgCom24)

Rai: i dati degli ascolti delle trasmissioni sull’attentato

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