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Addio Totò Schillaci, il sogno italiano di mezza estate

A 59 anni, per un tumore, si è spento il capocannoniere delle “Notti magiche” del Mondiale di Italia 90. Tanti i ricordi e i messaggi d'addio

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Un colore, l’azzurro; uno stadio, l’Olimpico di Roma; un’estate, quella del 1990. Chiudiamo gli occhi per un attimo: la prima immagine che verrà alla mente sarà quella di Salvatore Schillaci, “Totò”, che fa esplodere di gioia una nazione intera, in una calda serata di giugno. Questo vale sia per chi ha vissuto quei momenti in prima persona, sia per chi ha visto video e ascoltato racconti che sembrano gesta omeriche.

Oggi, però, dobbiamo dire addio alla vita terrena di quell’attaccante palermitano che ha fatto sognare tutti, da Bolzano a Siracusa. A 59 anni, a causa di un tumore al colon, si è spento l’uomo che può dire di aver vissuto una vita intera nel giro di un’estate.

https://www.youtube.com/watch?v=Rr2Eqe50mng

Ognuno di quei suoi 6 gol al Mondiale di calcio italiano del 1990 è stampato nella mente di ogni persona in maniera indelebile, seppur lo stesso Schillaci non parta con i favori del pronostico alla vigilia della competizione per una maglia da titolare. Eppure, il commissario tecnico di allora, Azeglio Vicini, dà fiducia a questo ragazzo siciliano, nato e cresciuto nella povertà dei quartieri meno agiati di Palermo.

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Gol vittoria all’esordio contro l’Austria; apre le marcature contro la Cecoslovacchia; si ripete anche agli ottavi con l’Uruguay e decreta il successo ai quarti di finale contro l’Irlanda. Poi Totò concede l’illusione del vantaggio contro l’Argentina in semifinale, in un San Paolo di Napoli in maggioranza schierato per l’Albiceleste di Maradona. L’Italia viene eliminata ai rigori, ma Schillaci va a segno anche nella finale per il terzo e quarto posto contro l’Inghilterra. Quei 6 indimenticabili gol gli valgono il titolo di capocannoniere del Mondiale. Oltre ad un posto fisso nel cuore degli italiani.

Tanti i messaggi di cordoglio, da parte di società, colleghi e sportivi. Ma ce n’è una che colpisce più delle altre; una che apre tanti cassetti dei ricordi, facendo affiorare una nostalgia che sfiora la malinconia di tempi irrimediabilmente passati. Quella di Roberto Baggio, suo partner offensivo in quel Mondiale che, insieme a Totò, ha contribuito al mito delle “Notti magiche”. Brividi.

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Edoardo Sanfilippo
Edoardo Sanfilippo
Laureato magistrale in media, comunicazione digitale e giornalismo. Ricopro il ruolo di media analyst a Data Stampa. Le mie passioni? Lo sport, in particolare le quattro ruote, la politica e la scrittura. Adoro curiosare e sapere di più su tutti gli aspetti della società.
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